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Festa del Papà: perché si chiamano zeppole di San Giuseppe?

Festa del Papà: perché si chiamano zeppole di San Giuseppe?

Le zeppole di San Giuseppe sono il dolce simbolo della Festa del Papà, a spiegare perché si chiamano così interviene la Storia

Per la Festa del Papà le zeppole di San Giuseppe sono immancabili a Napoli, ma riflettere sul perché si chiamano così non è spesso immediato. Questo dolce, ormai popolare in tutta Italia, ha origini antiche e la connessione tra le golose frittelle e il Santo fa convergere Storia e leggende. L’etimologia del termine zeppola non è meno controversa e a fare da unico punto fermo resta la gola.

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@envatoelements

Cosa sono le zeppole di San Giuseppe?

Le zeppole di San Giuseppe sono dei dolci tipici della tradizione napoletana oggi diventati cavallo di battaglia in tutta Italia. Queste si presentano come delle specie di bignè fritti, farciti con crema pasticcera, sulla cui sommità spicca un’amarena o una ciliegia sotto spirito. Nella ricetta originale l’impasto viene preparato con uova, burro, zucchero e farina e la crema pasticcera non viene collocata all’interno delle frittelle, ma sopra di esse. La frittura avviene oggi in abbondante olio di semi, ma in passato si utilizzavano burro o altri grassi animali. Nel corso del tempo le modalità di preparazione si sono moltiplicate. Non mancano, ormai dunque, le zeppole cotte al forno o quelle farcite con cioccolato o pistacchio.

Perché si chiamano zeppole di San Giuseppe?

Per capire perché le zeppole di San Giuseppe si chiamano così è necessario fare un lungo salto a ritroso sulla linea del tempo e distinguere tra fola e Storia. Una prima leggenda fa riferimento alla Sacra Famiglia. Pare, infatti, che, dopo la fuga in Egitto, Giuseppe, per mantenere moglie e figlio, si fosse trovato costretto a lavorare come friggitore ambulante, oltre che come falegname.

La seconda ipotesi colloca le radici del dolce nell’ambito della storia romana. Nell’Impero il 17 marzo si celebravano i Liberalia, riti in onore di Bacco e Sileno. Durante questa festa le libagioni erano all’ordine del giorno e il vino era accompagnato da frittelle di frumento, fritte nello strutto, che sarebbero le antenate delle zeppole. Con l’avvento dell’imperatore Teodosio, che proibì i culti pagani, le leccornie sarebbero semplicemente state assimilate dal Cristianesimo.

Una lunga storia

Le zeppole di San Giuseppe vantano una lunga storia. A mettere nero su bianco la ricetta ci ha pensato nel 1837 il cuoco e intellettuale Ippolito Cavalcanti, nel suo Trattato di Cucina Teorico-Pratico. La stesura originale è in napoletano. A dare la forma tipica al dolce furono, invece, le monache nel 1700, ma i meriti restano contesi tra le suore del convento di San Gregorio Armeno a Napoli e quelle dello Splendore e della Croce di Lucca.

Comprendere perché le frittelle di San Giuseppe si chiamano zeppole è, poi, altrettanto complicato. Una prima ipotesi guarda al nome latino serpula, serpe, in riferimento alla forma. Altre fonti le collegano, invece, a zeppa, dal latino cippus, con cui a Napoli si indica il fermo in legno per i mobili. Ulteriori teorie affermano che il vocabolo derivi da “Zi Paolo”, il friggitore napoletano considerato padre delle zeppole.

Sapere perché le zeppole di San Giuseppe si chiamano così ci aiuta ad avvicinarci a questo dolce in modo più consapevole. Oggi le varianti regionali della golosità sono molte. In Sicilia le piccole ciambelle hanno un sapore più agrumato. In Calabria, invece, per esempio, la farcitura è a base di ricotta, zucchero, cannella e limone.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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