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Fashion revolution, il movimento dedicato alla moda sostenibile

Fashion revolution, il movimento dedicato alla moda sostenibile

Fashion revolution è un movimento dedicato alla moda sostenibile, che vuole far riflettere sulla produzione e sul mercato dell’abbigliamento nei paesi sviluppati.

Dal 22 al 28 aprile si svolgerà la Fashion Revolution Week, una settimana interamente dedicata alla moda sostenibile. Il movimento, chiamato fashion revolution, vuole far riflettere su alcune condizioni della produzione dei nostri abiti e, in generale, sul mercato dell’abbigliamento nei paesi sviluppati.

Il movimento contro la moda «fast fashion»

Fashion revolution nasce per far fronte ad un problema tutt’oggi ignorato: il modello odierno di mercato propone un tipo di moda sempre più a basso prezzo. Ogni settimana, le grandi aziende d’abbigliamento propongono nuovi prodotti, invogliando la gente a comprare continuamente. Le strategie pubblicitarie cercano di influenzare i clienti nell’acquistare accessori e abiti, così da rimanere sempre al passo con le tendenze. Questo tipo di moda, chiamata fast fashion, propone materiali di scarsa qualità e a basso prezzo, proprio perché pensati per durare una sola breve stagione.

«Fashion Revolution vuole essere il primo passo per la presa di coscienza di ciò che significa acquistare un capo d’abbigliamento, verso un futuro più etico e sostenibile per l’industria della moda, nel rispetto delle persone e dell’ambiente – commenta Marina Spadafora, coordinatrice di Fashion Revolution Italia. –Scegliere cosa acquistiamo può creare il mondo che vogliamo: ognuno di noi ha il potere di cambiare le cose per il meglio e ogni momento è buono per iniziare a farlo».

Fashion revolution significa sensibilizzare

Produrre vestiti e abiti a poco prezzo comporta vari aspetti negativi: l’utilizzo di materie prime di scarsa qualità, la lavorazione scadente e la poca attenzione alla sicurezza del lavoratore. Molto spesso le grandi aziende di moda sono responsabili di un enorme inquinamento, soprattutto in tema di smaltimento dei tessuti e dei coloranti.

La presa di coscienza della fashion revolution sulla realtà della fast fashion inizia quando ci si domanda sulle condizioni di lavoro nei paesi in via di sviluppo. Il crollo del Rana Plaza di Savar in Bangladesh, nel 2013, considerato il più grande incidente legato all'abbigliamento, ha avuto un ruolo fondamentale nel porre maggior sicurezza nel settore della moda.

Come si legge sul loro sito: «Crediamo in un’industria della moda che rispetti le persone, l’ambiente, la creatività e il profitto in eguale misura. Insieme, useremo il potere dell’industria della moda per catalizzare il cambiamento e ridare dignità alla catena di produzione.»


Sara Biancardi
Sara Biancardi
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La mia costante ricerca della natura mi ha portata a studiare Scienze e Tecnologie per l'Ambiente e ad aprire un blog dedicato alla divulgazione scientifica. Sono sempre in viaggio verso nuovi stimoli, soprattutto quelli che mi portano dentro paesaggi mozzafiato. Nel tempo che rimane mi dedico all'arte e alla fotografia naturalistica.
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La mia costante ricerca della natura mi ha portata a studiare Scienze e Tecnologie per l'Ambiente e ad aprire un blog dedicato alla divulgazione scientifica. Sono sempre in viaggio verso nuovi stimoli, soprattutto quelli che mi portano dentro paesaggi mozzafiato. Nel tempo che rimane mi dedico all'arte e alla fotografia naturalistica.
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