Estrazione del litio, ecco come cambia l’attività
Il litio è un metallo chiave per il mondo di oggi e ora una nuova scoperta potrebbe rivoluzionarne l’estrazione. Negli Stati Uniti, sotto un vulcano è stata infatti individuata la riserva di tale elemento più grande del mondo, dal valore stellare. Ciò apre importanti prospettive tanto per le rinnovabili quanto per il mondo della tecnologia in generale ma considerare tutti gli aspetti legati alla sostenibilità delle attività appare fondamentale.

Estrazione litio: ecco dove trovarlo in natura
L’estrazione del litio è un processo chiave nel mondo di oggi ma l’attività appare tutt’altro che semplice. Questo metallo tende ad accumularsi in stagni e laghi salmastri, dove viene prelevato per lo più attraverso l’evaporazione forzata. L’acqua dei bacini, superficiale o sotterranea che sia, viene pompata in apposite vasche dove evapora grazie all’azione dei raggi solari o di tecnologie più sofisticate.
Il precipitato che rimane è una salamoia ricca di litio che va trattata. Il 65% delle riserve di litio presenti sulla Terra si trovano nell’altopiano andino, tra Bolivia, Cile e Argentina, area non a caso definita “Triangolo del litio”. Uno studio pubblicato in Sciences Advances ha però mostrato che negli Stati Uniti, al confine tra Nevada e Oregon, sotto la McDermitt Caldera, caldera vulcanica inattiva da milioni di anni, si trova una riserva di tale metallo enorme.
Come cambierà l’estrazione del litio?
Il settore dell’estrazione del litio potrebbe subire cambiamenti importanti. Al di là dell’individuazione del deposito, già di per sé rilevante ma non del tutto nuova, a cambiare sono ora le tecniche di mappatura utilizzate e, quindi, gli scenari aperti. Le indagini hanno infatti mostrato che i minerali argillosi individuati nel sito raggiungono concentrazioni di litio raramente osservabili altrove.
Si arriva, infatti, a un valore del 2.4% del peso totale, che è quasi il doppio di quello medio rilevabile in altri giacimenti. Si stima quindi che nella riserva siano contenute dai 20 ai 40 milioni di tonnellate di litio. Lo strato di illite ad alto tenore, che raggiunge lo spessore di 30 metri, si trova poi relativamente vicino alla superficie, e ciò potrebbe facilitare le operazioni di estrazione.
Quanto si inquina per estrarre il litio?
L’estrazione del litio solleva da sempre interesse e dubbi. A livello economico, per esempio, il valore del metallo è enorme. Considerando un prezzo di 37.000 dollari alla tonnellata, per esempio, il valore del giacimento più grande del mondo si aggira intorno ai 1.500 miliardi di dollari. Il litio viene poi utilizzato oggi tanto per le batterie di dispositivi elettronici e di auto elettriche, quanto per gli accumulatori di energia eolica e solare.
Estrarre il minerale causa però disturbo ambientale. L’influenza sulle popolazioni locali e sui loro sistemi di sostentamento non è quindi da trascurare. Per ottenere una tonnellata di tale metallo sono poi necessari fino a 500.000 litri di acqua e ciò ha un impatto notevole.
L’estrazione del litio è un’attività legata a molteplici interessi nel mondo odierno e i recenti sviluppi non potranno che aprire una corsa al giacimento. Le stime suggeriscono che la domanda globale di questo metallo potrebbe raggiungere 1 milione di tonnellate all’anno entro il 2040. Si tratterebbe di 8 volte il valore registrato nel 2022 ed è chiaro che ogni tassello del puzzle in tale contesto conta.






