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Escursioni nei boschi in pandemia: ecco dove vira il turismo

Escursioni nei boschi in pandemia: ecco dove vira il turismo

Le escursioni nei boschi in pandemia si sono moltiplicate e, mentre il turismo si trasforma, la necessità di alcuni interventi è evidente.

Il numero delle escursioni nei boschi in pandemia è cresciuto in modo esponenziale, tanto in Italia quanto all’estero. Molti hanno riscoperto il proprio rapporto con la natura e hanno imparato a cogliere i benefici di questa profonda relazione. Il turismo sembra destinato a cambiare almeno per un po’ e la necessità di investire sugli spazi verdi non è mai apparsa così evidente.

escursioni nei boschi in pandemia

Un nuovo turismo:

Le escursioni nei boschi in pandemia sono risultate particolarmente popolari. Tra giugno e settembre 2020, per esempio, il numero di visitatori nelle foreste della Lombardia è cresciuto fino al 75% rispetto al quinquennio precedente. Un fenomeno simile si è verificato anche in Inghilterra, dove il turismo forestale ha visto un incremento di più di un terzo. Tra l’inizio dell’anno e marzo sono stati registrati 296 milioni di visitatori in 1.500 foreste, con un incremento di 77 milioni rispetto all’anno precedente. A essere cambiata è, poi, l’età dei turisti. I boschi stanno, infatti, tornando popolari tra giovani e bambini. Trekking, gite in bicicletta e camminate in famiglia sono diventati un vero e proprio trend.

Il rapporto con i boschi:

L’aumento delle escursioni nei boschi in pandemia è frutto di un rapporto con la natura in mutamento. Molti hanno iniziato per necessità a rivalutare il turismo di prossimità e hanno dato una chance a luoghi che, prima, non giudicavano degni di attenzione. Diverse persone durante il lockdown hanno identificato i boschi con luoghi sicuri, dove immergersi per evitare la folla. Hayley Skipper di Forestry England ha spiegato che per sport, relazioni sociali e relax le foreste sono state fondamentali. Passare anche solo 15 minuti tra gli alberi aiuta a diminuire i livelli di stress. Il contatto con la natura giova poi a memoria, creatività e livello di soddisfazione personale.

Valorizzare i boschi:

Il boom di escursioni nei boschi in pandemia ha fornito interessanti spunti di riflessione. Diverse istituzioni si sono trovate investite dall’aumento di visitatori e non sempre hanno saputo rispondere in modo adeguato. In molti luoghi la carenza di segnaletica, strutture di appoggio, come parcheggi, e manutenzione dei sentieri è purtroppo risultata lampante. Sono dunque necessari investimenti per migliorare la gestione delle zone verdi e permetterne una concreta valorizzazione. Insistere sull’educazione è, secondo molti, la chiave per fare in modo che questa tendenza non risulti passeggera. Rendere i boschi spazi didattici favorirebbe lo sviluppo di un precoce rapporto con la natura, basato sul rispetto.

La crescente popolarità delle escursioni nei boschi in pandemia non può che far ben sperare. La riscoperta del cosiddetto slow-tourism sembra destinata a donare nuova notorietà a bellezze spesso ignorate. La tendenza a relegare i boschi a quel settore della memoria riservato alle gite infantili obbligate è in calo. Forse, una delle uniche eredità positive di questo terribile periodo è proprio questa rinnovata consapevolezza.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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