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Eruzioni vulcaniche: il mare può aiutare a prevederle

Eruzioni vulcaniche: il mare può aiutare a prevederle

Riuscire a prevedere le eruzioni vulcaniche potrebbe semplificare la vita di molti e la chiave per farlo potrebbe essere monitorare il livello dei mari.

Le eruzioni vulcaniche sono eventi naturali di straordinaria bellezza e pericolosità. Uno studio condotto a Santorini ha ora aperto interessanti prospettive su questi fenomeni. A rivestire un ruolo fondamentale sembra essere il livello dei mari e monitorarlo potrebbe essere fondamentale per poterli prevedere. L’influenza reciproca tra eruzioni e clima deve essere approfondita, ma le recenti scoperte potrebbero avere un grande impatto.

eruzioni vulcaniche

Lo studio sulle eruzioni vulcaniche:

Di recente un team di scienziati britannici e svedesi ha indagato sulle eruzioni vulcaniche. Lo studio pubblicato su Nature Geoscience è stato condotto a Santorini. Christopher Satow, autore principale, ha spiegato che un’eruzione devastante 3.600 anni fa ha fatto sprofondare in mare quello che, allora, era il centro di un’isola conica. Nelle scogliere che oggi circondano la parte interna dell’isola sono, dunque, rimaste tracce di oltre 200 fenomeni di attività vulcanica. Gli scienziati hanno dunque combinato i dati su centinaia di migliaia di anni di eruzioni con le misurazioni dei livelli del mare, per poi confrontarli.

Eruzioni vulcaniche e livello dei mari:

Il nuovo studio ha rivelato un collegamento tra eruzioni vulcaniche e fluttuazioni del livello dei mari. I risultati hanno mostrato che a Santorini un calo dell’acqua di 40 m rende tali fenomeni più probabili. Ciò avviene perché dalla crosta terrestre viene tolta massa e ciò favorisce la formazione delle fratture da cui esce il magma. L’ipotesi è che tale meccanismo abbia ripercussioni a livello globale. Satow ha spiegato che la dinamica è paragonabile a quella di una vasca piena a cui venga tolto il tappo nella quale l’acqua cala in modo uniforme. Altre isole vulcaniche sono di più difficile comprensione poiché spesso i molti fattori in gioco si combinano con dati carenti.

Eruzioni vulcaniche e clima:

La nuova ricerca sulle eruzioni vulcaniche potrebbe rivelarsi fondamentale per i futuri studi sul clima. L’attività vulcanica può, infatti, incidere sull’equilibrio termico del pianeta. L’eruzione del Pinatubo, nelle Filippine, nel 1992 ha, per esempio, abbassato le temperature globali di 0.5 °C. L’influenza è, però, reciproca. Alla fine dell’era glaciale il ritiro delle calotte glaciali dalle zone vulcaniche ha favorito la formazione delle fratture che alimentano le eruzioni. Lo scioglimento dei ghiacci ha però portato all’innalzamento dei livelli del mare che ha alterato la dinamica. Oggi le emissioni stanno rendendo mari, oceani e ghiacci sempre più instabili e l’importanza delle nuove scoperte è evidente.

Ogni passo avanti nella comprensione delle eruzioni vulcaniche rappresenta un traguardo. Il 57% dei vulcani si trova su isole o in zone costiere, che ospitano popolazioni numerose. In un pianeta dagli equilibri sempre più alterati capire come muoversi è fondamentale. Guardare alle lingue di lava che si scagliano contro il cielo con stupore rimarrà inevitabile. Aggiungere cognizione alla meraviglia potrebbe fare la differenza.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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