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Emissioni: l’azienda che vuole creare sostituti dell'olio di palma con la CO2

Emissioni: l’azienda che vuole creare sostituti dell'olio di palma con la CO2

LanzaTech trasforma le emissioni in omega-3 e lipidi utili per gli oli vegetali ad uso alimentare. Grazie allo stesso processo è già nato un carburante

E se in futuro fosse possibile mangiarsi, letteralmente, le emissioni di anidride carbonica? Questa possibilità è meno lontana di quanto si potrebbe credere. LanzaTech, società specializzata in tecnologie per il sequestro e il riciclo della CO2, ha trovato il modo di trasformare le emissioni nei grassi buoni che normalmente troviamo nel cibo (come gli omega-3) e in lipidi dai quali è possibile ricavare oli vegetali per il settore alimentare, alternativi all’olio di palma. Una soluzione che potrebbe aiutare a contenere il surriscaldamento globale e i cambiamenti climatici.

Anidride carbonica omega3

I benefici per l’ambiente

Per il momento il processo è ancora in fase embrionale. LanzaTech ha completato con successo il programma pilota durante il quale è riuscita a convertire l’anidride carbonica in acidi grassi omega-3 e lipidi. Essendo queste sostanze le sostanze che costituiscono numerosi alimenti, ma anche la base per la produzione di nuovi carburanti, la CO2 trasformata potrebbe essere sfruttata in molte filiere: integratori alimentari, mangime per pesci e diesel.

Il processo di trasformazione potrebbe aiutare l’ambiente in due direzioni: impedendo alle emissioni di disperdersi nell’atmosfera e diminuendo la quantità di risorse naturali richieste al pianeta. Ad esempio, limiterà notevolmente il consumo di acqua e suolo. Nel caso degli omega-3, la cui fonte principale sono i pesci, si potrebbe mettere un freno anche allo sovrasfruttamento degli oceani da parte dell’industria ittica. Creando invece degli oli alternativi per il settore alimentare, le intense attività di deforestazione per far spazio alle piantagioni di palma potrebbero essere ridotte drasticamente

Come avviene la conversione

Il sistema, messo a punto dopo un lavoro di cinque anni, sfrutta la fermentazione microbica. I microrganismi vengono nutriti con la CO2 sequestrata e l’idrogeno. Digerendola, generano acetato che, a sua volta, viene convertito in lipidi e omega-3 da un’alga. L’aspetto negativo, per ora, di questo procedimento è l’alto consumo energetico: i reattori utilizzati hanno bisogno di una grande quantità di energia. “In un mondo in cui si produce idrogeno dal gas naturale, questo probabilmente non è il processo più virtuoso”, ha ammesso Jennifer Holmgren, CEO di LanzaTech. Per questo, in futuro l’azienda punta ad alimentarlo con energia elettrica derivante da fonti rinnovabili una volta che sarà declinato su scala più ampia. Un obiettivo che vuole raggiungere nell’arco dei prossimi quattro anni.

Cercasi partner

Con questo sistema LanzaTech è già riuscita ad avviare un impianto commerciale che converte le emissioni di un’acciaieria in Cina in etanolo per la produzione di carburante. Benzina che ha già alimentato un volo aereo della compagnia Virgin Atlantic da Orlando (Stati Uniti) a Londra. L’etanolo è stato inoltre fornito a un’azienda svizzera specializzata in detergenti per la pulizia della casa. Per vedere lipidi e omega-3 derivanti dalla CO2 in qualche altro settore, ci vorrà ancora del tempo. L’azienda al momento sta cercando dei partner interessati a utilizzarli nei propri prodotti.


REDAZIONE
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