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Edilizia sostenibile, arriva il cemento fatto con lo zucchero

Edilizia sostenibile, arriva il cemento fatto con lo zucchero

Per ridurre le emissioni edilizie potrebbe rivelarsi fondamentale il Sugarcrete, un sostituto del cemento realizzato con la canna da zucchero.

L’edilizia deve ridurre il proprio impatto ambientale e, a questo scopo, potrebbe contribuire in modo determinante una sorta di cemento sostenibile fatto con la canna da zucchero. Il Sugarcrete, realizzato da un team di ricercatori della University of East London, appare un materiale tanto innovativo quanto efficiente e suscita l’apprezzamento di molti.

Edilizia sostenibile, arriva il cemento fatto con lo zucchero
@envatoelements

Cemento fatto con lo zucchero 

Il cemento sostenibile fatto con lo zucchero potrebbe rivoluzionare il mondo della bioedilizia. Questo è stato realizzato dai ricercatori della University of East London, in collaborazione con la compagnia Tate & Lyle Sugars e con lo studio di architettura Grimshaw. Il Sugarcrete si ricava dalla bagassa, il materiale di scarto che deriva dall’estrazione della linfa dalla canna da zucchero. 

La sostanza viene combinata con altri leganti minerali per dar vita a mattoni più sostenibili di quelli tradizionali. La forma è quella di un poliedro a incastro, per la precisione di un parallelepipedo romboidale, adatto a essere inserito in strutture autoportanti. L’acciaio rimane presente ma ne viene utilizzato il 90% in meno.

Perché lo zucchero nel cemento? 

L’utilizzo dello zucchero per la realizzazione di cemento sostenibile potrebbe diventare un elemento chiave nella messa a punto di un’edilizia più green. Il Sugarcrete è cinque volte più leggero del cemento, di cui ha tempi di indurimento più brevi, e la quantità di emissioni a esso connesse è dell’80% inferiore rispetto a quest’ultimo. Non bisogna, poi, trascurare il fatto che la canna da zucchero sia la coltura più presente sulla Terra. 

Ogni anno vengono raccolti quasi 2 miliardi di tonnellate di vegetale. La dinamica implica che, nello stesso intervallo di tempo, siano prodotte anche 600 milioni di tonnellate di bagassa, come scarto. Il nuovo materiale sostenibile permette, quindi, all’edilizia di utilizzare una risorsa che altrimenti finirebbe gettata via e di alimentare la dinamica dell’economia circolare.

Vantaggi dello zucchero nel cemento 

Avere a disposizione un sostituto del cemento realizzato con lo zucchero offre molti vantaggi. Alle considerazioni ambientali si uniscono, infatti, anche quelle di natura funzionale. Il materiale è stato testato per la resistenza al fuoco e alla compressione e si è rivelato più che adeguato. Le analisi condotte su durabilità, capacità antisismica, conducibilità termica e isolamento hanno dato risultati altrettanto positivi. 

Appare, quindi, adatto alla realizzazione di pannelli solari, strutture isolanti, portanti o di tamponamento, nonché per la costruzione di tetti e solai. Lo Sugarcrete apre, infine, importanti prospettive per il Sud Globale, dove le colture di canna da zucchero si concentrano. L’innovazione offre la possibilità di rendere l’edilizia meno economicamente onerosa e ciò potrebbe fare la differenza nelle realtà più svantaggiate.

Un cemento ricavato dalla canna da zucchero rappresenta un’incredibile risorsa. Al calore utilizzato nella produzione del materiale classico, che si usa per realizzare il calcestruzzo, è collegato dal 5 all’8% delle emissioni di gas serra globali. Dato che l’obiettivo delle Nazioni Unite è ridurre significativamente l’impronta di carbonio del settore edile entro il 2030, per poi raggiungere la neutralità entro il 2050, ogni progresso appare cruciale.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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