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Ecco quanti pannelli solari ci vorrebbero per dare elettricità a tutto il mondo

Ecco quanti pannelli solari ci vorrebbero per dare elettricità a tutto il mondo

Un gruppo di ricercatori ha individuato la percentuale di tetti che bisognerebbe ricoprire con queste infrastrutture per garantire energia pulita a tutti

Quanti pannelli solari sarebbero necessari per soddisfare il bisogno di elettricità di tutta la popolazione mondiale? È il particolare quesito a cui ha cercato di dare risposta un gruppo di ricercatori di alcune università inglesi in uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications. I costi sempre più bassi per le infrastrutture e l’idea di risparmiare sulla bolletta producendo energia in proprio sono ottimi incentivi per abbandonare l’elettricità derivante da fonti fossili e ridurre la propria impronta carbonica. Ma come si potrebbe fare a garantire questi vantaggi a tutti?

Un gruppo di ricercatori ha individuato la percentuale di tetti che bisognerebbe ricoprire coni pannelli solari per garantire energia pulita a tutta la popolazione mondiale

Solare sempre più attrattivo

Rispetto al 2010, i costi per installare pannelli solari sui tetti sono crollati del 79 percento. Così, su due piedi, verrebbe da dire: mettiamoli su tutte le case, eliminiamo l’inquinamento legato alla produzione di elettricità e diamo energia a tutti. Troppo facile. Non si tratta solo di fornire luce a chi possiede un’abitazione di proprietà, ma anche alle 800 milioni di persone che nel mondo non hanno ancora accesso all’elettricità. In più, non basterebbe mettere pannelli qua e là senza criterio.

In parole povere, oltre a calcolare quanti tetti andrebbero ricoperti con i pannelli, andrebbero individuate anche le location dove il sole picchia con più costanza e regala più energia rendendo effettivamente conveniente l’operazione. Ed è quello che hanno fatto i ricercatori inglesi con la loro ricerca, la prima a fornire una valutazione del genere fatta su scala globale.

I risultati dello studio

Il risultato dello studio dice che basterebbero pannelli solari su solamente la metà dei tetti del pianeta per soddisfare il bisogno di elettricità di tutti. Per arrivarci, i ricercatori hanno costruito un programma che ha analizzato 130 milioni di km quadrati di superficie terrestre, tenendo in considerazione i dati di 300 milioni di edifici . Da qui è arrivata la stima di quanta energia potrebbe essere generata dai 0,2 milioni di km quadrati di tetti presenti su questi territori, un’area equivalente all’intero Regno Unito.

Poi, è stata calcolata la diversa produzione di energia nelle diverse location. In generale, i pannelli collocati sui tetti vicino all’Equatore hanno una produzione più costante rispetto a quelli installati in Canada e nel Nord Europa con l’avvicendarsi della stagione calda e di quella fredda. Quest’analisi ha permesso di individuare tre potenziali hotspot: Asia, Europa e America del Nord. Di questi, il primo è risultato il continente dove è più conveniente installare pannelli grazie a costi inferiori per la tecnologia e al clima più mite. La produzione di un kWh costa 0,058 euro contro gli 0,11 dell’Europa.

Il sole non basta (per ora)

L’idea di poter avere tutta l’elettricità di cui abbiamo bisogno solo dai pannelli solari è suggestiva. Tuttavia, allo stato attuale delle cose, non può bastare questa sola fonte energetica rinnovabile per garantire il fabbisogno. Le incognite sono troppe: la forte variabilità meteorologica, l’influenza del ciclo giorno-notte del pianeta e i costi ancora elevati degli accumulatori per immagazzinare l’energia prodotta in eccesso. Senza contare che il solare non è in grado di alimentare industrie come la manifattura pesante e la lavorazione dei metalli. Nonostante ciò, il suo potenziale per alleviare la povertà energetica e garantire elettricità pulita rimane elevato.


Marco Rizza
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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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