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Eaten Alive, la startup dei cibi crudi fermentati

Eaten Alive, la startup dei cibi crudi fermentati

La startup di Londra Eaten Alive brevetta e lancia sul mercato deliziosi prodotti a base di cibi fermentati crudi, naturali e vegani.

La startup londinese Eaten Alive si sta distinguendo nella promozione dei cibi fermentati e nella vendita di tre prodotti originali di loro creazione. Il progetto ha iniziato a prendere vita due anni fa dalla volontà degli amici chef Pat Bingley e Glyn Gordon e li ha portati ad essere, attualmente, i fornitori ufficiali di prodotti fermentati di molti negozi di gastronomia e ristoranti londinesi, nonché a vincere tre premi agli Oscar del mondo del cibo artigianale, The Great Taste Awards.

L’obiettivo della startup, oltre all’aspetto commerciale più legato alla vendita, è quello di far riscoprire l’importanza della fermentazione, un tipo di conservazione antica e naturale che rispetta e mantiene inalterate le caratteristiche e i sapori dei cibi. Non ultimo, con le loro ricette, lo staff vuole supportare e dare un contributo importante a uno stile di vita e a una dieta più sana, naturale e poco calorica, basata su prodotti di prima qualità e sulla riscoperta della tradizione.

La riscoperta dell’arte della fermentazione

Sul sito web è impossibile non restare colpiti da una citazione dello scrittore americano Harold McGee, noto per il suo libro su chimica e storia della scienza e del cucinare, che recita: «La fermentazione è uno dei mezzi più antichi e semplici per conservare gli alimenti. Non richiede particolari condizioni climatiche, nessuna cottura e quindi nessuna spesa di carburante: solo un contenitore, che può essere un semplice buco nel terreno, e forse un po' di sale o acqua di mare».

Tutte le creazioni di Eaten Alive sono vegane e hanno attraversato il naturale processo di fermentazione, mai pastorizzata. I loro prodotti vengono, infatti, fermentati con la fermentazione lattica, per preservare al meglio gli ingredienti freschi senza aggiungere l’acidità tipica della conservazione in aceto.
Nella prima fase le verdure fresche, la frutta e i peperoncini vengono da loro fermentati a temperatura ambiente per 2-3 settimane, per poi essere riposti in celle frigorifere. Questa seconda fase è necessaria per dare una nota più profonda, intensa e complessa al sapore finale.

Prodotti crudi, vegani e non pastorizzati

L’ingrediente principe dei loro prodotti è il cavolo bianco, per il quale i ragazzi della startup si riforniscono ogni settimana presso i loro mercati di verdura di fiducia, alternando questa attività a quella di fermentazione, imballaggio e spedizione e promozione. Le creazioni della startup di Londra, utte basate su ricette tradizionali, sono il coreano kimchi (versione speziata o dolce), i crauti classici e rosa e una salsa piccante a base di peperoncini rossi dei Caraibi.

Il kimchi risulta rinfrescante, saporito e dalla nota un po’ pungente, e viene realizzato grazie alla fermentazione di foglie cinesi tagliate a mano e una miscela di verdure crude, sale marino e fiocchi di peperoncino coreano. Può essere mangiato naturalmente, dal barattolo, o come condimento per piatti di riso, noodle, insalate, panini, ma anche come perfetto abbinamento a uova e formaggi quali il gorgonzola. Per i crauti, ricetta ben più nota, la startup sottolinea che a differenza di quelli in commercio, quelli da loro preparati conservano i batteri benefici naturali, grazie a una fermentazione viva e non pastorizzata.

A seconda della dieta che si segue, i crauti possono essere aggiunti a piatti di carne, panini-hot dog, legumi o verdure o come contorno di formaggi quali Emmental o feta. Infine, la salsa piccante fatta con peperoncini, aglio, cipolla, sale e un’aggiunta finale di aceto di sidro crudo non filtrato e zucchero di canna, ha un sapore ricco e rotondo dalle note fruttate e dalle tante sfumature. Ideale come condimento di panini ma anche come nota vivace di zuppe, noodle, riso e piatti a base di tofu e verdure.


Ivana De Innocentis
Ivana De Innocentis
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Nomade digitale, docente di social media marketing e scrittrice, appassionata di viaggi, arte, tecnologia e alimentazione vegetariana e vegana. In cucina ama prendere spunto dalle sue passioni, aggiungendo ingredienti naturali e un pizzico di creatività.
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Nomade digitale, docente di social media marketing e scrittrice, appassionata di viaggi, arte, tecnologia e alimentazione vegetariana e vegana. In cucina ama prendere spunto dalle sue passioni, aggiungendo ingredienti naturali e un pizzico di creatività.
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