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Diminuisce la produzione di rifiuti urbani: i dati ISPRA

Diminuisce la produzione di rifiuti urbani: i dati ISPRA

Secondo l’edizione 2023 del Rapporto Rifiuti Urbani Ispra è diminuita la produzione di spazzatura rispetto al 2021.

L’edizione del 2023 del Rapporto Rifiuti Urbani Ispra porta delle buone notizie. Infatti, secondo il Rapporto predisposto da Utilitalia ed eseguito con la collaborazione dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), nel 2022 la produzione di rifiuti urbani è diminuita rispetto all’anno precedente nelle macroaree geografiche.

Diminuisce la produzione di rifiuti urbani: i dati di ISPRA
@envatoelements

Ispra: aumenta la raccolta differenziata dei rifiuti urbani

Dal "Rapporto Rifiuti Urbani Ispra – edizione 2023" emerge che è in aumento la raccolta differenziata a livello nazionale. Quest’ultima si attesta al 65,2% della produzione totale. Il miglior risultato è stato ottenuto in Veneto (76,2%), seguito da quello riscontrato in Sardegna (75,9%). Per la prima volta, la Sicilia ha superato il 50% della raccolta differenziata, arrivando al 51,5%

Nel 2022 sono stati registrati 654 impianti di gestione dei rifiuti urbani operativi. La maggior parte sono specializzati al trattamento della frazione organica della raccolta differenziata. Nello specifico, il recupero di questa frazione avviene per il 50,8% tramite il trattamento integrato anaerobico/aerobico, mentre per il 44,4% attraverso impianti di compostaggio e per il 4,8% in impianti di digestione anaerobica.

I dati Ispra sul riciclaggio dei rifiuti urbani

È in crescita anche la percentuale dei rifiuti urbani riciclati. Infatti, secondo i dati raccolti da Ispra, la percentuale di riciclaggio dei rifiuti urbani è pari al 49,2%, mentre l’anno precedente era pari al 48,1%. Tuttavia, la percentuale non supera ancora il 50%, che era l’obiettivo previsto dalla normativa per il 2020. Entro il 2030 bisogna superare la soglia del 65%.

Inoltre, per raggiungere gli obiettivi previsti dall’Unione Europea è necessario migliorare e diminuire anche il conferimento dei rifiuti urbani in discarica. Infatti, secondo il Rapporto presentato da Ispra, i rifiuti urbani che vengono smaltiti in discarica sono pari al 17,8% del quantitativo prodotto a livello nazionale (circa 5,2 milioni di tonnellate). Il dato mostra comunque una diminuzione del 7,9% rispetto al 2021.

Il costo per la gestione dei rifiuti urbani secondo Ispra

Dal Rapporto Rifiuti Urbani Ispra è possibile avere anche una stima dei costi di gestione della spazzatura. Nello specifico, il costo medio nazionale pro capite di gestione dei rifiuti urbani è di 192,3 euro/abitante. Il costo è in diminuzione rispetto al 2021, quando era pari a 194,5 euro/abitante. Esistono delle disparità nel costo di gestione: al Nord è pari a 170,3 euro/abitante, al Centro è di 228,3 euro/abitante e al Sud è di 202,3 euro/abitante.

Il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) viene in aiuto per sostenere i costi di gestione dei rifiuti urbani. Con il PNRR sono stati predisposti 2,1 miliardi di euro da destinare alle attività di gestione dei rifiuti urbani e a progetti di economia circolare. Sarà compito di Ispra di selezionare i progetti e fornire il supporto necessario.

Rifiuti urbani: attenzione alla plastica

La gestione dei rifiuti urbani generati dagli imballaggi in plastica rappresenta ancora un problema. Infatti, non è ancora stato superato l’obiettivo del riciclaggio del 50% Tuttavia, secondo i dati Ispra, il traguardo non è troppo lontano, dal momento che attualmente si attesta al 48,9%. Invece, per tutte le frazioni merceologiche sono già stati raggiunti i livelli europei.


Emmanuele Occhipinti
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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