La differenza tra mirtillo e mirto

Il mirtillo e il mirto sembrano fratelli, ma in realtà sono più come dei lontani parenti. Circolano racconti storici, leggendari e perfino mitologici sull’esistenza di questi due arbusti, ma l’unica certezza è che il primo è tipico della macchia mediterranea, mentre il secondo si sviluppa di più nel centro e nord Europa soprattutto su terreni dai 500 metri in su. Scopriamo insieme le differenze!

Il Mirto: caratteristiche e proprietà

Considerata sacra già al tempo dei Greci, il mirto (Myrtus communis L.) è un arbusto sempreverde della famiglia delle Myrtaceae, dalle foglie lucide e lanceolate con fiori bianchi, delicati e profumati da maggio a luglio. I frutti del mirto sono bacche commestibili di piccole dimensioni (di forma un più allungata rispetto al mirtillo), tonde e di colore nero-bluastro, ma non hanno il sapore dolce e succoso del mirtillo…anzi! Solitamente maturano in autunno e sono decisamente la parte più utilizzata della pianta come aroma ma soprattutto per la preparazione di liquori, proprio come il liquore popolare in Sardegna: il liquore di mirto, noto semplicemente mirto o mirto rosso.

L'essenza del mirto invece viene usata per aromi e profumi, ma soprattutto viene usata nel campo dell’aromaterapia, la branca della fitoterapia che sfrutta gli oli essenziali per riequilibrare l’organismo a livello fisico, mentale ed emotivo. Le proprietà del mirto non sono poche, grazie alle sue foglie che contengono tannini in grado di risolvere problemi di digestione e problemi di diarrea essendo un astringente naturale. La pianta viene di solito utilizzata sotto forma di infuso o estratto fluido per trattare le emorroidi e altre patologie, avendo anche proprietà antinfiammatorie. Inoltre, è utile contro l’insonnia, il meteorismo, la psoriasi, la cistite e rinforza il sistema immunitario.

Il Mirtillo: caratteristiche e proprietà

Il mirtillo (Myrtillus) è un piccolo arbusto sparso in tutta Europa e presente in più varietà, tra cui il mirtillo nero, il mirtillo rosso e il mirtillo americano. Il mirtillo nero, diffuso nelle zone montane e nei versanti nordici delle colline, per forma e colore non è poi così diverso dal mirto. Il suo colore ha varie tonalità di azzurro che vanno dal blu profondo al violaceo, fino al viola intenso. Può essere coltivato per utilizzarne foglie e frutti: le prime hanno proprietà ipoglicemizzanti, i secondi hanno molti benefici, tra cui la lotta contro l’azione dei radicali liberi, limitano l’edema, combattono le infezioni delle vie urinarie e proteggono i vasi sanguini.

Il sapore del mirtillo è dolce-acidulo, ma quelli che crescono spontaneamente hanno un aroma e acidità più accentuati. Se andate al supermercato, ricordatevi però di comprare i mirtilli più piccoli che vedete: essendo concentrato nella buccia, il sapore sarà più intenso. Il mirtillo può essere consumato fresco o finire in qualche preparazione di marmellate buonissime, anche se per sfruttare al meglio il suo contenuto vitaminico e i suoi antiossidanti è preferibile consumarlo senza cottura.

Ciò che accomuna il mirtillo e il mirto è sicuramente la loro preziosità per culture e popolazione diverse nel corso dei secoli. Si narra che al mirto appartenesse una doppia simbologia: la morte e l’amore, le tenebre e la luce. Gli antichi, infatti, offrivano rami di mirto ai loro defunti ed era vista a tutti gli effetti come una pianta funeraria, ma dall’altro lato è da sempre stata legata all’amore e a varie divinità femminili.