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Differenza tra enologo e sommelier

Differenza tra enologo e sommelier

Vi siete mai chiesti qual è la differenza tra enologo e sommelier? Spesso queste due figure professionali vengono considerate uguali, ma ci sono alcune differenze che è bene tenere a mente.

Parlare della differenza tra enologo e sommelier significa considerare due professioni accomunate dall’amore per il vino. È importante precisare che le due figure hanno dei ruoli differenti e, nella maggior parte dei casi si trovano in ambienti diversi: l’enologo in cantina e il sommelier nei ristoranti. Del resto è più facile considerare la prima come una professione tecnica, mentre nella seconda è fondamentale l’aspetto narrativo delle sensazioni legate al vino.

L’enologo

Oggi la figura professionale dell’enologo è strettamente legata ad un percorso formativo universitario particolare, salvo rari casi, dedicato al mondo del vino e della sua produzione. Si tratta di un esperto conoscitore di ogni fase della lavorazione dell’uva, in grado di prendere decisioni dalla coltivazione del vigneto fino alle tecniche di vinificazione.

È consapevole delle reazioni chimiche che si svolgono all’interno del vino durante tutte le sue fasi, e, normalmente, è molto bravo nel rilevare i difetti del vino ricollegandoli a processi produttivi specifici. Una delle differenze tra enologo e sommelier più interessanti è proprio questa: l’enologo produce il vino, il sommelier lo racconta.

Come si diventa enologo

Per diventare enologo, come anticipato, occorre una preparazione universitaria ben precisa: normalmente bisogna conseguire la laurea triennale in Viticoltura ed enologia o in Scienze e tecnologie viticole ed enologiche. In alternativa bisogna frequentare un istituto tecnico agrario e essersi diplomati ad un corso biennale in tecnica enologica.

Può essere considerato un enologo anche chi, con un diploma di laurea in Scienze agrarie, biologiche, chimiche o in Scienze delle preparazioni alimentari, ha lavorato per 3 anni nel settore vitivinicolo. Inoltre anche chi ha lavorato almeno 8 anni con una formazione di istituto tecnico ad indirizzo agrario o chimico può essere considerato un enologo.

Il sommelier

Per diventare sommelier in Italia bisogna rivolgersi ad una delle associazioni presenti sul territorio. Normalmente è necessario svolgere dei corsi, che possono durare anche diversi mesi, alla fine dei quali si riceve un attestato come premio per le competenze acquisite. Il sommelier normalmente si trova nei ristoranti o nei grandi alberghi e si occupa di selezionare le bottiglie che andranno a far parte della carta dei vini.

Il sommelier è in grado di raccontare molto bene la bottiglia che si sta degustando, spesso è anche competente nel mondo dei liquori e sa consigliare con cognizione di causa l’abbinamento con i piatti.

Come si diventa sommelier

Per diventare sommelier è necessario rivolgersi ad una delle Associazioni nazionali Sommelier presenti sul territorio e seguire con costanza uno dei percorsi formativi organizzati. In linea generale si tratta di 3 cicli di corsi, normalmente composte da una quindicina di lezioni.

Per essere ufficialmente considerati dei sommelier è necessario passare un esame scritto e uno orale, dopo i quali si è riconosciuti a livello nazionale, o internazionale, come esperti del settore.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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