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Decathlon cambia nome in Nolhtaced per promuovere i prodotti di seconda mano

Decathlon cambia nome in Nolhtaced per promuovere i prodotti di seconda mano

Per invitare i clienti a comprare e rivendere di più i prodotti di seconda mano nei suoi negozi, Decathlon cambia nome per un mese in Belgio

Decathlon cambia nome in Belgio per promuovere l’acquisto dei prodotti di seconda mano nei suoi negozi. Sull’ingresso di tre punti vendita del Paese, la nota catena di abbigliamento e attrezzatura sportiva francese è diventata “Nolhtaced”, ovvero Decathlon al contrario. Come mai? Molto semplicemente per spingere il reverse selling, vale a dire un percorso di vendita al contrario, e il riuso. Nei negozi del Belgio, infatti, i clienti possono rivendere i loro articoli usati, ancora nuovi o usurati, ricevendo un buono acquisto dalla catena. Prodotti che, una volta sistemati, vengono rivenduti a prezzo scontato.

Decathlon cambia nome in Nolhtaced per promuovere i prodotti di seconda mano
Foto: @Decathlon Belgio

Decathlon cambia nome in Belgio

L’originale campagna comunicativa di Decathlon andrà avanti per tutto il mese di ottobre. Oltre ai tre negozi (nelle città di Namur, Ghent ed Evere), il cambio di nome in Nolhtaced ha riguardato anche le pagine sui social network e il sito web nazionale della catena. “L’obiettivo è quello di riusare la quantità massima di attrezzatura possibile per ridurre il nostro impatto sull’ambiente ed evitare la produzione di rifiuti. La gamma di prodotti di seconda mano di Decathlon permetterà inoltre ai consumatori meno fortunati di acquistare prodotti sportivi di qualità a un prezzo più basso”, ha spiegato la succursale belga di Decathlon in una nota stampa.

I prodotti di seconda mano nei negozi

Ma come funziona la compravendita dei prodotti sportivi usati nei negozi di Decathlon in Belgio? I clienti possono rivendere alla catena indumenti e attrezzi poco usati o usurati, anche se non acquistati precedentemente da Decathlon, nei punti vendita che offrono il servizio di “buyback”. Solo indumenti intimi, costumi da bagno, calzini e caschi non sono accettati per chiari motivi igienici.

In cambio i clienti ottengono un voucher valido per due anni spendibile per prodotti nuovi, usati o per il noleggio di attrezzatura. Il valore del buono dipende dalle condizioni dell’articolo rivenduto. I prodotti riacquistati dalla catena vengono poi aggiustati e sistemati da Decathlon per essere rimessi in vendita con una garanzia come articoli di seconda mano. Quelli irreparabili vengono invece avviati al riciclo. In questo modo, viene offerto in modo sostenibile abbigliamento e attrezzatura sportiva ancora in buone condizioni senza la necessità di produrre nuovi oggetti.

Il successo del riuso

Le politiche per promuovere il riuso di Decathlon in Belgio hanno già fatto registrare numeri interessanti. La catena ha reso noto che nel Paese ha già raccolto circa 26mila prodotti usati emettendo buoni acquisto per un valore complessivo di oltre 593mila euro. “Ad un primo sguardo, il cambio di nome potrebbe sembrare come una semplice iniziativa di marketing, ma il nostro obiettivo è prima di tutto far conoscere il nostro servizio di riacquisto al maggior numero di persone possibile”, ha detto Arnaud de Coster, responsabile del servizio di riacquisto dei prodotti di seconda mano di Nolhtaced Belgio.

Conta meno il possedere e più l’utilizzare”, ha aggiunto Joeri Moons, direttore dello sviluppo della vendita al dettaglio della catena in Belgio. “Questo significa anche ideare i nostri prodotti in modo che durino il più a lungo possibile nel tempo”.


Marco Rizza
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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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