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Cuba: gli insospettabili benefici ambientali dell’isolamento

Cuba: gli insospettabili benefici ambientali dell’isolamento

Uno studio svela i benefici ambientali dell’isolamento cubano. Pare infatti che la strategia politica abbia inavvertitamente protetto anche l’ecosistema.

Le isole caraibiche presentano ecosistemi unici. Oggi purtroppo la maggior parte di essi è minacciata da specie invasive. Un nuovo studio ha indagato a tal proposito gli imprevisti benefici ambientali dell’isolamento cubano e ha individuato numeri stupefacenti. Le preoccupazioni in vista di una futura apertura sono inevitabili, ma altri Paesi hanno dimostrato che esistono strategie d’azione valide.

Benefici ambientali dell'isolamento

Ecosistemi minacciati:

Le isole caraibiche sono paradisi di biodiversità. Con l’arrivo dei colonizzatori europei questi ambienti hanno cessato di essere incontaminati e sono state introdotte specie vegetali non autoctone. L’espandersi di commerci e turismo ha intensificato questa tendenza così da portare in molte zone piante invasive. Queste danneggiano spesso le piante native e arrivano anche a soppiantarle. In tale contesto i benefici ambientali dell’isolamento cubano appaiono evidenti. Dopo la Rivoluzione, dal 1959 Fidel Castro ha adottato una politica volta a limitare i contatti con l’Occidente. L’embargo americano e, poi, la caduta dell’URSS hanno inasprito la chiusura e ciò sembra aver tutelato flora e fauna.

Lo studio:

In uno studio pubblicato su Frontiers in Ecology and the Environment i benefici ambientali dell’isolamento cubano sono stati approfonditi. I ricercatori, guidati da Meghan Brown, hanno analizzato 45 isole caraibiche. Maggiore è la superficie dell’isola, più massiccia è la presenza di piante invasive. I vegetali non autoctoni, però, a Cuba sono risultati il 13%, mentre a Porto Rico, grande un decimo di questa, il 30. Il Centratherum punctatum, che cresce precludendo nutrimento e luce alle altre piante, e la Criptosegia sono risultate assenti. Sono state invece trovate piante invasive originarie di Africa o Asia, mancanti altrove, testimonianza di rotte commerciali diverse.

I benefici ambientali dell’isolamento di Cuba hanno reso evidente quanto ecosistemi e attività politico-economiche siano legati. L’ecologista James Ackermann ha spiegato che spesso la relazione è così stretta, che distinguere causa ed effetto è impossibile. Ci si aspetta una crescita nelle attività commerciali e turistiche di Cuba. Evitare che l’apertura agognata dai cittadini diventi un rimpianto ambientale dovrà essere una priorità.


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