Cosa sono i tornado e perché si verificano?

Che cosa sono i tornado? Parliamo di un fenomeno meteorologico violento e improvviso, che si verifica durante forti temporali, quando l’aria è instabile e l’umidità elevata. Sotto la nube temporalesca si forma una specie di imbuto d’aria, un vortice in grado di distruggere qualsiasi cosa si frapponga tra sé e il suo passaggio al suolo. Un tornado, infatti, anche se di bassa intensità, sradica alberi secolari, rade al suolo edifici e solleva automobili.
Tra i più violenti e devastanti si ricordano i tornado americani (gli Stati Uniti sono tra le regioni più colpite al mondo da questo fenomeno), ma non mancano esempi di tornado veri e propri anche in Italia.

Che cosa sono i tornado
I tornado, lo abbiamo detto, si originano durante forti temporali, quando la pressione atmosferica si abbassa improvvisamente. Sono il risultato di un conflitto tra la temperatura fredda dell’aria in quota e quella calda e umida sprigionata dal terreno. Se durante una normale tempesta la pressione atmosferica scende mediamente di 2-3 millibar, affinché si origini un tornado la pressione deve scendere di 60-70 millibar in pochi minuti.
Quando si verificano queste condizioni, l’aria circostante viene aspirata violentemente verso il centro della perturbazione e, per le leggi della fisica che interessano i moti d’aria (forza di Coriolis), si origina un imponente vortice.
Qual è la velocità di un tornado
Il vortice di un tornado può raggiungere fino a 300 metri di ampiezza, si muove in linea retta e di solito percorre anche decine di chilometri prima di dissolversi. Nell’epicentro del tornado l’aria ha una pressione bassissima e il vento raggiunge anche i 600 chilometri l’ora.
All’esterno si muove mediamente con una velocità di 50 km/h, sprigionando raffiche di vento fortissime. In base all’intensità del vento e dei disastri previsti dal passaggio di un tornado, questi si classificano in una scala, detta Enhanced Fujita, che va da categoria 0 a 5.
Rischio tornado in Italia
Secondo gli studi del CNR e ISAC, negli ultimi dieci anni la nostra Penisola è stata interessata dal passaggio di almeno 24 tornado di categoria uguale o superiore a 2 nella scala EF. E ci sono stati anche quelli di categoria 3, 4 e 5, paragonabili per violenza e capacità distruttiva proprio a quelli statunitensi.
A Focus Marcello Miglietta, ricercatore dell'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima (CNR-ISAC) e docente all'Università del Salento, spiega che nel periodo da lui studiato “il maggior numero dei casi si è verificato sulle coste di Lazio e Toscana, nelle pianure del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia, e nel Salento. Qui sono stati registrati eventi in quantità confrontabili con quelle del Tornado Alley, negli Usa”.
Cosa fare
Anche in Italia la densità di questi fenomeni è decisamente elevata - quasi un evento l'anno ogni 100 km di costa - e si prevede un’intensificazione per via delle temperature sempre più elevate dei mari.
Negli Stati Uniti si sono usati sistemi e procedure d’allerta che hanno aiutato la popolazione ad affrontare questi eventi estremi. “Purtroppo, solo in pochi Stati europei esistono procedure di allerta simili e visti i danni che possono causare, sarebbe opportuno un maggiore interesse”, conclude il professor Miglietta.
