Cos'è la sindrome dell'edificio malato e quali sono i disturbi?

Con l’espressione Sindrome dell’edificio malato si indicano un insieme di disturbi precisi e dipendenti dalla scarsa qualità dell’aria negli spazi indoor. Uffici, aule scolastiche, ospedali o palestre, e anche appartamenti privati, quando non correttamente ventilati e mantenuti diventano ambienti malsani e inquinati.
È stato studiato che una prolungata esposizione a un tale ‘microclima’ può avere conseguenze dirette sulla salute e il benessere psico-fisico di chi viene esposto. E oggi il fenomeno è conosciuto come Sick Building Syndrome, Sindrome dell’edificio malato appunto, o SBS per gli addetti ai lavori.

Cos’è la Sindrome dell’edificio malato
Intorno alla fine degli anni ’70 del secolo scorso, venne osservata una non specifica sintomatologia che si manifestava soprattutto tra gli abitanti di nuovi edifici, personale ospedaliero e impiegati d’ufficio. Erano comuni tra i pazienti l’insorgere di allergie, irritazioni della pelle o dell’apparato respiratorio, nonché mal di testa, stanchezza diffusa e difficoltà di concentrazione.
E fu notato anche che i soggetti che presentavano questo tipo di quadro clinico, conoscevano una remissione dei sintomi appena lontani da certi ambienti.
In sostanza, si rese evidente che la qualità dell’aria respirata all’interno di queste nuove costruzioni era pesantemente compromessa. I materiali usati per alzare intonaci, pavimenti e rivestimenti, le pitture e le vernici, ma anche i materiali per la pulizia, le attrezzature elettroniche e telefoni contaminavano l’ambiente interno inquinandolo.
Per riferirsi a questo tipo di situazione, nel 1986 l’Organizzazione Mondiale della Sanità attenzionò il problema e coniò l’espressione Sindrome dell’edificio malato.
Inquinamento indoor, cosa fare
I fattori che determinano la Sindrome dell’edificio malato generalmente sono una ventilazione inadeguata, climatizzatori sporchi, emissioni di sostanze inquinanti provocate dalle apparecchiature elettroniche e materiali sintetici nelle finiture e negli arredi.
Per combattere l’inquinamento indoor e ridurre la possibilità di disagi sarebbe ideale provvedere a una corretta ventilazione degli ambienti più volte al giorno. Altrettanto consigliato, provvedere a inserire spazi verdi all’interno degli ambienti chiusi. Non solo un angolo ornamentale, ma un vero e proprio ecosistema di piante capaci di purificare l’aria.
Le piante, infatti, posseggono naturalmente sistemi per l’assunzione, lo stoccaggio e la trasformazione di molte sostanze organiche pericolose ed evidentemente contribuiscono a migliorare la qualità dell’aria.
