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Cos’è la fitoterapia e quando usarla?

Cos’è la fitoterapia e quando usarla?

In Occidente si tende a considerare la fitoterapia come qualcosa di ascientifico, ma a torto, ecco cos’è la fitoterapia e quando usarla

Che cos’è la fitoterapia? Il termine deriva dal greco e letteralmente significa “curare con le piante”. Generalmente in Occidente si tende a considerare la fitoterapia come qualcosa di ascientifico per definizione ma a torto. Una pianta, infatti, si può studiare esattamente come si studia un farmaco e qualsiasi proprietà si può verificare sperimentalmente con una pianta così come per un farmaco.

Una cosa che si tende a dimenticare, poi, è che anche la medicina moderna occidentale attualmente in uso deriva sostanzialmente dallo studio e dalla conoscenza dei rimedi naturali e delle medicine tradizionali delle varie parti il mondo e che la gran parte di questi antichi rimedi è basate proprio sul sapiente utilizzo delle piante.

Cos'è fitoterapia
Foto: Nadine Primeau @Unsplash

Cure e rimedi dalle piante: cos’è la fitoterapia

In generale, la fitoterapia è quella pratica che prevede l'utilizzo di piante o estratti di piante per la cura delle malattie o per il mantenimento del benessere psicofisico. E da sempre gli esseri umani hanno trovato nelle piante un punto di riferimento per la cura di disturbi e malattie.

Pensate che fino ai primi del 900 le piante medicinali erano al centro della farmacopea. La medicina di sintesi arriva solo nei primi decenni del 900 e nel giro di pochi decenni si comincia a dimenticare la fitoterapia, come se l’utilizzo di piante nelle cure fosse una cosa mai sentita prima. Considerate, invece, che circa il 75% dei farmaci di sintesi in commercio, cioè una media di 3 prodotti su 4, sono basati su molecole scoperte e isolate dalle piante.

Quando usarla secondo l’OMS

Da qualche anno a questa parte il pregiudizio nei confronti dei rimedi naturali sta cambiando e si sta ritrovando un po’ di equilibrio. Anche l’OMS è intervenuta in merito riconoscendo che molte situazioni croniche si possono trattare con minor controindicazioni, quando non addirittura meglio, proprio con la fitoterapia.

In Occidente però siamo abituati a pensare schematicamente: tal disturbo tal rimedio. Non è così per l’utilizzo delle piante. O meglio, per semplificare l’industria dei supplementi di solito utilizza anche questo approccio. Allora si dice il cardo mariano per il fegato, il tarassaco per il diabete, serenoa repens per la prostata, etc. Ma la fitoterapia abbraccia un concetto più ampio di benessere e cioè promuove una buona salute generale e non pensa solo alla cura quando abbiamo un disturbo evidente.

Cosa cura la fitoterapia

Dunque, l’utilizzo di piante medicinali in terapia risulta particolarmente indicato nell’ambito dei disturbi cronici e minori. Questo perché sono quasi sempre situazioni che si risolvono più efficacemente con approccio olistico e non illudendosi di poter trattare il problema specifico e isolato. Sono problemi ampi e vanno trattati con ampiezza. Diversamente, il rischio è quello di fermarsi alla cura del sintomo senza arrivare alla radice del problema.

Ancora, se i farmaci sono ottimi per situazioni acute, nelle situazioni croniche, in casi di disturbi e acciacchi è meglio pensare a terapie meno aggressive ma meglio tollerabili sul lungo periodo. In questo le piante medicinali offrono il vantaggio di un effetto più dolce e con meno controindicazioni. A patto, però, di non pretendere dalle cure un effetto immediato.

Le controindicazioni della fitoterapia

Chiaramente ci sono limiti e indicazione da rispettare anche quando si usano rimedi naturali, poiché i principi attivi delle piante possono interagire con altre terapie, causare problemi se usate in dosi elevate e così via. Le cure naturali richiedono, quindi, la stessa cautela e attenzione che richiederebbe l’assunzione di un qualsiasi farmaco di sintesi.


Elza Coculo
Elza Coculo
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Giornalista pubblicista, in continua formazione per attitudine, mi piace scrivere di tematiche ambientali, sostenibilità e innovazione. Attenta al presente, curiosa per il futuro, sono un’ottimista, convinta che l’unica cosa che ci renda migliori sia la volontà di migliorarsi.
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