Cosa è il DNA ambientale e come viene utilizzato nella ricerca

Un progetto di citizen science sta coinvolgendo numerose persone in tutto il mondo. I ricercatori che stanno promuovendo questa iniziativa analizzeranno il DNA ambientale che i volontari preleveranno da alcuni laghi. In questo modo, sarà possibile capire quali animali e piante vivono in un determinato luogo. Ma, esattamente, cos'è il DNA ambientale?

Cosa è il DNA ambientale
Il DNA è come un’etichetta che contraddistingue ogni essere vivente. Ogni specie vegetale e animale ha un DNA costituito da materiale genetico che lo rende unico e riconoscibile. Gli scienziati possono trovare tracce di DNA su diversi tipi di segni. Il pelo, per esempio, è un buon mezzo per individuare il DNA della specie animale a cui appartiene il campione.
Gli animali e le piante possono lasciare le loro tracce in tutto l’ambiente. Il materiale genetico viene, quindi, disperso sul suolo ma anche nei fiumi, laghi e in aria. I laghi in particolare sono dei perfetti “contenitori” di materiale genetico. Il DNA ambientale è l’insieme di tutto il materiale genetico presente in un determinato habitat.
Il progetto dedicato al DNA ambientale
Il progetto di citizen science dedicato alla raccolta ed analisi del DNA ambientale coinvolge appassionati in tutto il mondo. Il progetto è seguito da Kristy Deiner (Swiss Federal Institute of Technology di Zurigo). L’iniziativa ha coinvolto più di 500 persone in 101 Paesi in tutto il mondo.
Uno degli scopi principali del progetto è quello di ricavare dal DNA ambientale le informazioni generali sulla biodiversità presente negli ambienti da cui sono stati prelevati i campioni. Per raggiungere questo obiettivo, sono stati selezionati circa cinquemila laghi in tutto il mondo. Il reclutamento dei volontari è avvenuto principalmente tramite i social.
DNA ambientale: come può essere usato
Attraverso l’analisi del materiale genetico è possibile risalire all’esatta specie a cui appartiene un determinato campione. Il DNA ambientale permette proprio di individuare le singole specie che hanno lasciato delle tracce nell’habitat campionato. Rende possibile, inoltre, avere un’immagine complessiva sullo stato della biodiversità.
Gli scienziati possono capire quali specie sono più a rischio grazie al DNA ambientale. Una specie è considerata rara se nei campioni di DNA ambientale non viene trovato del materiale genetico appartenente all’animale o alla pianta che si sta cercando. Questo metodo ha dei limiti che il miglioramento tecnologico sta aiutando a superare.
Uno dei punti di forza del progetto dedicato all’analisi del DNA ambientale è il coinvolgimento diretto dei cittadini. La maggior parte dei campionamenti sono stati fatti in Europa e negli Stati Uniti. Le persone che hanno deciso di partecipare sono, tuttavia, tante. Ci sono stati campionamenti anche in Argentina, Sud Africa, India e Australia. Ciò permette agli scienziati di avere a disposizione molte informazioni dettagliate sulla biodiversità.
