inNaturale
Home
>
Cos'è e come funziona l'agricoltura rigenerativa

Cos'è e come funziona l'agricoltura rigenerativa

Pratica alternativa a quella intensiva, l’agricoltura rigenerativa promette di risanare l’ambiente senza incidere sulle tasche degli agricoltori

L’uomo pratica l’agricoltura da almeno 11.000 anni ma solo in tempi recenti la pratica dell’agricoltura è diventata intensiva. A partire dagli anni ’50 del 1900 in particolare l’attenzione si è spostata quasi interamente sulle rese con poca se non nulla attenzione alla salute del suolo e alla sua biodiversità. Lo sfruttamento intensivo dei terreni ne comporta l’impoverimento. Questo a sua volta richiede il ricorso a maggiori quantità di fertilizzanti e pesticidi in quello che è considerabile un circolo vizioso. L’agricoltura rigenerativa si presenta oggi come una riscoperta delle tecniche più antiche e rispettose del suolo. Integrate con le conoscenze moderne queste tecniche sono capaci di creare invece un circolo virtuoso dove l’attività dell’uomo non entra in contrasto con la natura ma la supporta.

agricoltura rigenerativa
Foto: @PxFuel

Cos’è l’agricoltura rigenerativa

Il termine agricoltura rigenerativa può essere visto come un termine “ombrello” sotto cui ricadono diverse pratiche agricole, di allevamento e di gestione dei terreni, di tipo “responsabile”. Scopo di chi pratica agricoltura rigenerativa è quello non solo di conservare la salute del suolo e la biodiversità, ma di aiutare i terreni con tecniche mirate che uniscono il sapere antico alle tecnologie più moderne. L’agricoltura rigenerativa valorizza quindi la diversità delle colture formando un sistema complesso in cui animali e piante lavorano in simbiosi. Il tutto senza rinunciare a qualità e quantità delle rese.

Troppo bello per essere vero? Per i sostenitori, le rese dei terreni coltivati secondo i principi dell’agricoltura rigenerativa arriverebbero nel giro di pochi anni a superare quelle delle colture tradizionali. Non solo: abbandonare pesticidi e fertilizzanti chimici comporterebbe un risparmio notevole per gli agricoltori.

Quali tecniche ci sono alla base dell’agricoltura rigenerativa?

L’agricoltura rigenerativa devira il nome dalla sua capacità di “rigenerare” il suolo e si basa su alcuni principi fondamentali tra cui:

  • Riduzione o abbandono dell’aratura dei terreni. Il suolo lasciato indisturbato favorisce il mantenimento della biodiversità del microbioma che lo popola. Questo garantirebbe vantaggi non solo per la qualità dei raccolti ma anche per quella dei terreni, per la loro resistenza all’erosione ed eviterebbe il rilascio di anidride carbonica nell’atmosfera.
  • Utilizzo di colture di copertura e rotazione delle colture. Lasciate sul terreno e non raccolte, le colture di copertura aiutano ad aggiungere nutrienti al suolo dopo che è stato effettuato il raccolto principale. Mantenere radici vive nel terreno aiuta a ridurne l’erosione e a trattenere l’acqua, ancora una volta aiutando la biodiversità e favorendone la salute. L’antica tecnica della rotazione delle colture consente alle piante di aggiungere sostanze nutritive al terreno che altre piante coltivate in seguito potranno utilizzare.
  • Riduzione o abbandono di fertilizzanti artificiali, pesticidi e diserbanti. L’utilizzo di strumenti artificiali genera uno squilibrio nel microbioma del suolo compromettendo i processi naturali di assorbimento dei nutrienti da parte delle piante. Questo comporta il rischio di indebolire le piante che diventano “dipendenti” dagli strumenti artificiali. L’agricoltura rigenerativa punta a preservare un rapporto naturale tra piante e microrganismi presenti nel suolo.
  • Pascolo razionale. Il sistema di pascolo rigenerativo imita i modelli di pascolo degli animali in natura. Spostando regolarmente il bestiame tra diverse aree di pascolo, anche durante la singola giornata, consente alle piante di ricrescere e garantisce una maggiore fertilità naturale del suolo.

Perché scegliere l’agricoltura rigenerativa?

Il nostro pianeta non sarà in grado di sostenere ancora a lungo i livelli di produzione alimentare attuali se continueremo a utilizzare le stesse tecniche di agricoltura intensiva che stanno impoverendo i terreni. Questo tipo di agricoltura modifica radicalmente la composizione del suolo riducendone progressivamente biodiversità e fertilità. È un problema imminente che potrebbe pesare già nei prossimi decenni sulle spalle della prossima generazione. L’agricoltura rigenerativa e il pascolo razionale si presentano quindi come un’alternativa in grado di preservare la salute del suolo e di invertire la tendenza aiutando a contrastare gli effetti della crisi climatica. Il tutto senza dover rinunciare alle rese.

Esistono già quindi mezzi e tecniche per il passaggio a un tipo di agricoltura più sostenibile. A ostacolare la transizione è ancora un problema culturale. Servirebbe anzitutto un cambio di atteggiamento dall’attuale visione di “dominio” sulla natura a uno invece di rispetto e simbiosi reciproca tra uomo e ambiente.


denis venturi
Denis Venturi
Scopri di più
Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
Scopri di più
Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità editoriali, i prodotti e le offerte