"Conchiglia”, la bellissima poesia di Federico Garcia Lorca

La poesia “Conchiglia”, il cui titolo originale è “Caracola”, è tratta dalla prima sezione della raccolta “Canciones”, intitolata “Canzoni per bambini”. Nel componimento l’autore celebra la magia dell’estate concentrandosi sulla descrizione di un piccolo oggetto simbolico e accompagna ogni verso con un preciso ritmo. La cantilena che ne deriva riporta il lettore all’infanzia e lo invita a riscoprire i propri occhi di bambino.

Testo della poesia “Conchiglia” di Federico Garcia Lorca
M’hanno portato una conchiglia.
Le canta dentro
un mare di carta
Il mio cuore
si colma d’acqua
con pesciolini
d’ombra e d’argento.
Mi hanno portato una conchiglia.
Analisi della poesia “Conchiglia” di Federico Garcia Lorca
In “Conchiglia” protagonista assoluta della poesia è la cosiddetta poetica dell’oggetto. Federico Garcia Lorca trasforma, cioè, un elemento piccolo e semplice in qualcosa di straordinario. La conchiglia diventa, infatti, un vero e proprio tramite di magia, che fa da ponte a una serie di sensazioni quasi incantate. Udito, vista e ascolto attraverso di essa si sganciano dalla realtà che avvolge il soggetto e trasportano il lettore all’interno di un paesaggio naturale e fiabesco.
La conchiglia fa, quindi, quasi da portale per un salto in un nuovo mondo e ciascuno è chiamato ad assumere la giusta prospettiva per compierlo. Le emozioni, ciò che colpisce il “cuore”, costituiscono il naturale contrappunto a quest’immersione. La semplicità del gesto intorno a cui è costruita la poesia non toglie nulla alla meraviglia che ne scaturisce.
Poesia “Conchiglia” per tutti i noi bambini
All’interno della poesia “Conchiglia” insieme al mare, all’estate e al piccolo oggetto, vediamo fare capolino il concetto stesso di infanzia. Il componimento, oltre a trovarsi nella sezione "Canzoni per bambini", è dedicato a Natalita Jimenez, la piccola figlia del custode della residenza per studenti presso cui Lorca alloggiava a Madrid al momento della stesura del testo.
Attraverso la caracola, e il gesto di portarsela all’orecchio per ascoltare il suono del mare, ognuno viene invitato a tornare fanciullo. La poesia è, dunque, un inno all’infanzia, di cui la conchiglia diventa la perfetta incarnazione, ma anche un’esortazione a lasciarsi avvolgere da quei tratti di bambino che ogni adulto dovrebbe imparare a conservare. Il piccolo oggetto si trasforma, allora, anche in un mezzo per recuperare e alimentare la fantasia.
A rendere ancora più nitida l’atmosfera incantata che pervade la poesia “Conchiglia” contribuiscono lessico e ritmo. I termini sono tutti semplici e di uso quotidiano, mentre la musicalità riprende quella delle filastrocche per bambini. L’obiettivo è anche quello di far riecheggiare nello snodarsi dei versi l’andamento cadenzato proprio delle onde del mare.
