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Come viene contraffatto il vino

Come viene contraffatto il vino

Sapete come viene contraffatto il vino? L’associazione Coldiretti ha fatto emergere problematiche enormi riguardanti la bevanda: ci sarebbero, infatti, operazioni punite come reato di frode in Italia che invece sono permesse all'estero.

Oggi vi spieghiamo come viene contraffatto il vino, una serie di operazioni riconosciute come illegali in Italia che hanno purtroppo reso famoso il vino nostrano nel mondo. Questa contraddizione è favorita dall’estensione della produzione a territori non sempre vocati alla viticoltura e senza una radicata cultura enologica. Le operazioni principali sono l’aggiunta di zucchero o di acqua nel mosto, la produzione di vino in polvere oppure da una fermentazione fruttifera, non considerando le più note imitazioni di denominazioni italiane.

Le principali azioni compiute

Lo zuccheraggio del vino è, ad esempio, permesso nell’Unione Europea ad eccezione di Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro, Malta e alcune aree della Francia. Negli Stati Uniti, invece, è consentita l’aggiunta di acqua al mosto, per diminuire la percentuale di zuccheri. In Australia e Nuova Zelanda è ammesso miscelare vini rossi e bianchi, per ottenere dei vini rosè artificiali.

L’Unione Europea ha dato, inoltre, l’approvazione al vino senza uva ossia alla produzione e alla vendita di prodotti ottenuti dalla fermentazione di frutti diversi, quali lamponi e ribes, molto diffusi nei paesi dell’Est europeo. L’ultima frontiera dell’inganno è nella commercializzazione di kit fai da te, che promettono di ottenere in casa una produzione enologica spettacolare. Tramite polveri miracolose è così possibile ottenere un Chianti, un Valpolicella oppure una bottiglia di Montepulciano.

Il problema non è solo legato all’utilizzo improprio delle denominazioni specifiche dei vini, ma soprattutto alla carenza della normativa, che non dovrebbe permettere una manipolazione eccessiva del vino. Dopo il quadro delineato dalla Coldiretti è chiara la necessità di intervenire in quanto queste operazioni, come sottolinea il presidente dell’associazione, «complessivamente provocano perdite stimabili in oltre un miliardo di euro sui mercati mondiali alle produzioni Made in Italy».

La soluzione avanzata

La proposta di Coldiretti è di revisionare le norme europee, palesando così ai consumatori l’utilizzo di alcuni trucchi per la produzione del vino in determinate aree dell’Europa.

«Occorre smascherare in etichetta l'inganno che l'Unione Europea consente ai Paesi del centro e nord Europa, cogliendo l'occasione della revisione delle norme - ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, sottolineando che si tratta di - un danno per i produttori mediterranei e un inganno per i consumatori che non possono fare scelte consapevoli».


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Caterina Limido
Scopri di più
Laureata in Scienze Gastronomiche, viaggio alla costante ricerca di nuovi spunti. Contagiosa nella passione e nella condivisione del mondo degli spirits, perennemente in bilico tra la filosofia del sapore e una degustazione di vino.
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