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Come leggere l’etichetta di un cosmetico

Come leggere l’etichetta di un cosmetico

Ecco alcune informazioni utili per capire come leggere l’etichetta di un cosmetico, decifrarne l’INCI consapevolmente e capirne la qualità

Come leggere correttamente l’etichetta di un cosmetico e scegliere consapevolmente i prodotti per la cura della propria persona? Quando un prodotto si considera buono e quali sono le cose da sapere per valutare la qualità di un cosmetico? Ecco qualche informazione di base per orientarsi nella lettura dell’INCI di un prodotto cosmetico e a cosa fare attenzione.

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Foto: Harper Sunday @Pexels

Nomenclatura Internazionale degli Ingredienti Cosmetici

La beauty routine è una cosa seria. Ecco perché quando valutiamo un prodotto di bellezza dobbiamo essere sicuri di avere tutte le informazioni necessarie a capirne la qualità. Allo scopo, ormai da tempo una normativa europea obbliga le case produttrici alla trasparenza, chiedendo loro di indicare in etichetta la composizione dei cosmetici in vendita.

L’informativa è scritta secondo uno standard internazionale, detto INCI, Nomenclatura Internazionale degli Ingredienti Cosmetici, una guida condivisa e univoca pensata per rendere più semplice l’orientamento dei consumatori tra i vari prodotti e i loro contenuti. Non è, però, un linguaggio intuitivo e anzi, senza qualche informazione di base, è abbastanza complicato da capire.

Come leggere l’etichetta di un cosmetico

La nomenclatura INCI ha le sue regole. C’è un modo corretto di riportare gli ingredienti in etichetta, uno standard condiviso per l’appunto, che passa da semplici ma fondamentali criteri.

L’ordine degli ingredienti

L’ordine degli ingredienti riportati in etichetta non è casuale ma segue una regola precisa. Sono menzionati in odine decrescente di concentrazione e quindi prima l’ingrediente contenuto in percentuale maggiore. A seguire quelli contenuti in percentuale più bassa.

I componenti con concentrazione inferiore all’1% generalmente vengono indicati in ordine sparso al fine di garantire la segretezza della formula cosmetica.

La lingua degli ingredienti

Regola vuole che gli ingredienti di origine naturale siano riportati con il loro nome botanico e quindi in latino. Sono sostanze naturali, che non hanno subito alcuna modificazione.

Le molecole trasformate chimicamente vengono scritte in inglese. Attenzione però. Se lavorato in laboratorio, non vuol dire che un prodotto non sia buono, anzi. Spesso la modificazione di un ingrediente serve ad aumentarne l’efficacia e la tollerabilità.

I coloranti, se contenuti, sono indicati alla fine e con la sigla CI (color index) seguita da numero identificativo a cinque cifre. Generalmente questi non sono dannosi e spesso vengono inseriti solo per rendere il prodotto esteticamente di maggiore appeal per il consumatore.

Asterisco

Gli ingredienti che riportano l’asterisco sono quelli provenienti da coltivazione biologica.

Profumi

I profumi sono sostanze allergizzanti e un prodotto che ne contiene molti solitamente non si considera “buono”. Sono però facilmente rintracciabili in etichetta perché indicati con la sigla parfum quando di origine sintetica. Se la profumazione, invece, è naturale e ottenuta grazie alla presenza di oli essenziali si utilizza la dicitura Essential Oil.

A cosa servono siliconi, parabeni e petrolati

I parabeni sono conservanti che ritardano la colonizzazione di batteri e funghi nel prodotto cosmetico e garantiscono una maggiore durata del prodotto nel tempo. I siliconi servono per aumentare la piacevolezza del cosmetico, ovvero a rendere creme e shampoo più setosi. Sono dannosi perché non fanno traspirare la pelle.

I petrolati sono sostanze gelatinose ricavate dal petrolio e servono a conferire alle creme un’azione levigante. Queste non sono sostanze particolarmente gradite al consumatore che cerca un cosmetico più naturale, ma sono tollerabili se inserite in piccole quantità.


Elza Coculo
Elza Coculo
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Giornalista pubblicista, in continua formazione per attitudine, mi piace scrivere di tematiche ambientali, sostenibilità e innovazione. Attenta al presente, curiosa per il futuro, sono un’ottimista, convinta che l’unica cosa che ci renda migliori sia la volontà di migliorarsi.
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