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Il cibo piccante può ucciderti?

Il cibo piccante può ucciderti?

Il piacere di un tocco di piccante nel nostro piatto è indiscutibile, tutti sanno però che esagerare ti assicurerà un brutto quarto d’ora, ma può un peperoncino farti passare a miglior vita?

Il peperoncino ha dato all’uomo una lezione importante: il cibo può farti del male, letteralmente! Basti pensare a quando dopo una squisita cena al ristorante messicano abbiamo la brillante idea di sfregarci gli occhi. Oppure quando ingoieremmo l’intero tovagliolo pur di trovare un po’ di sollievo per la nostra povera lingua, dopo aver gustato un'aletta di pollo o troppo piccante. Ma può il peperoncino ferirci seriamente o peggio ucciderci? Tecnicamente si!

Un diavolo col viso di un angelo

Tutta colpa della capsaicina, ecco il colpevole. Tale sostanza è la molecola oleosa che conferisce la piccantezza, comunicando principalmente due cose al nostro corpo: «Sono uno stimolo forte!» e «Caldo!». L’effetto che questa sostanza provoca sul nostro organismo è tanto interessante che nel 1912 Wilbur Scoville si inventò una scala sensoriale, che prese il suo nome, per misurare il grado di intensità dello stimolo di un alimento piccante.

Tuttavia l’uomo è un essere strano, tanto da confondere non di rado una sensazione dolorosa con una piacevole. Qui sta la doppia faccia del peperoncino: infatti dopo avere consumato una pietanza piccante, prima che si inneschi la sensazione di dolore, e inizi il brutto quarto d’ora prima citato, nel nostro cervello si verifica una scarica di endorfine. Altrimenti note come le molecole del piacere: ossia dei neurotrasmettitori con la funzione di appagarci.

Chi gioca col fuoco...

Nel 2016 un giovane chef inglese partì per l’Indonesia per assaggiare un piatto chiamato i «Noodles della morte» considerati 4.000 volte più piccanti del tabasco. Egli si riteneva un professionista, un vero amante dei cibi speziati, ma i noodles non perdonano. Ben Sumadiwiria, dopo averli assaggiati, finì per divenire sordo per due minuti buoni. Tale effetto fu poi spiegato in un articolo nell’agosto del 2017, attribuendolo alle connessioni tra bocca, naso e orecchie. Da ricordare inoltre il caso della competizione tra i Chilli più piccanti al mondo, a Brighton in Inghilterra, dove nel 2011, dieci partecipanti finirono a rotolarsi a terra agonizzanti e, due di loro, addirittura all’ospedale a causa del Kismot Killer, preparato dall’omonimo ristorante.

Ok, è chiaro che il cibo piccante possa far male, ma può arrivare a uccidere? Teoricamente si! Uno studio degli anni ‘80 ha dimostrato che un 1,3 kg di polvere di un peperoncino molto piccante - come il Bhut Jolokia, detto il peperoncino fantasma - può effettivamente uccidere un uomo di 70 kg. Chiaramente la possibilità è remota, sia per la quantità di polvere richiesta, che per i sistemi di difesa che l’organismo metterebbe in atto. Più probabilmente avreste un bruciore di stomaco così forte da poter sembrare un infarto, ma amanti del piccante non temete! I medici sostengono anche che una dose ragionevole di peperoncino nei nostri piatti sia un toccasana per la salute!

Fonti: mnn.com - livescience.com - ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7394809 - wikipedia.org

Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazioni indesiderate.


Fabrizio Inverardi
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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