Che pianta è la veccia?

La veccia comune è un’erba spontanea di facile reperibilità, che cresce rigogliosa nelle zone temperate. Si trova negli incolti, nei pascoli, ma anche nei campi coltivati e negli orti. È una pianta fitoalimurgica, quindi commestibile, che produce un legume un tempo consumato al pari di fagioli, piselli e altre piante orticole. Quando troppo matura, invece, gli agricoltori erano soliti spargerne i semi al fine di rendere i campi più fertili. Riscoperta dall’agricoltura biologica per le sue proprietà azotofissatrici, vediamo allora che pianta è la veccia, quali le sue proprietà e come si utilizza.

Che pianta è la veccia: le proprietà
La veccia comune, nome botanico Vicia Sativa L., è una pianta appartenente alla famiglia delle Fabaceae le cui specie, oltre 200 tra coltivate e selvatiche, vengono dette volgarmente vecce. Quella comune, in particolare, è una pianta annuale ma auto-seminante, cioè rilascia i semi sul terreno propagando.
Un tempo i suoi frutti erano parte della dieta contadina e ottimo foraggio per il bestiame grazie al consistente apporto di proteine a amminoacidi essenziali. Proprio per i suoi nutrienti, viene paragonata addirittura all’erba medica per gli erbivori.
Da alcuni la veccia comune è considerata una specie aggressiva poiché, molto esile, tende a crescere aggrappandosi e soffocando i vegetali vicini. È anche questo il motivo per il quale viene utilizzata in agricoltura biologica per tenere naturalmente sotto controllo le piante infestanti
Un concime naturale
Quando la pianta di veccia diventa troppo matura, cioè quando il baccello è più scuro, quasi nero, i frutti venivano sparsi dai contadini nei campi per aumentarne la fertilità. La veccia, infatti, è una pianta azotofissatrice e cioè cattura l’azoto dell’aria e lo trasporta nel terreno arricchendolo (120 kg di azoto all’anno per ettaro). È per questo che si utilizza come concime naturale e oggi, grazie a più recenti studi, è impiegata con grande successo anche come pianta da sovescio.
Veccia e agricoltura biologica
Il sovescio è una pratica agronomica che consiste nell’interramento di apposite colture allo scopo di mantenere o aumentare la fertilità di un terreno. La veccia ha dimostrato di essere una pianta ottimale a tale scopo poiché in grado di apportare biomassa e azoto al terreno, nel contempo tempo soffocando le specie infestanti.
Generalmente il momento migliore per procedere al sovescio della veccia è dall’inizio della fioritura della pianta. L’unico rischio è quello di perdere la finestra utile alla semina delle nuove colture (la veccia fiorisce tra fine aprile e maggio), quindi, spesso si preferisce anticiparne la lavorazione.
La pianta viene schiacciata, quindi devitalizzata e incorporata al terreno con appositi macchinari. Il risultato da ottenere è una pacciamatura morta sopra la quale seminare la nuova cultura. Una tecnica “verde”, sostenibile, che non utilizza fertilizzanti di sintesi ed erbicidi garantendo la medesima resa.
