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Che effetti ha la peste suina sull’uomo?

Che effetti ha la peste suina sull’uomo?

La peste suina è una malattia altamente pericolosa per i maiali ma non è trasmissibile all’uomo sul quale non produce effetti.

La peste suina, nota anche come peste suina africana o con l’acronimo PSA, è una malattia virale che colpisce maiali e cinghiali. La malattia è causata dal virus ASFV (African swine fever virus) appartenente alla famiglia Asfaviridae. È una malattia estremamente contagiosa tra i suini, caratterizzata da una rapida diffusione e da una elevata mortalità, che può raggiungere, nei casi più gravi, percentuali vicine al 100%. Fortunatamente la peste suina non è trasmissibile all’uomo.

peste suina uomo
@envatoelements

Quando è comparsa e dove si trova la peste suina?

Come spiega il ministero della Salute, la peste suina è stata individuata per la prima volta in Africa nel 1921. Nel corso degli ultimi cent'anni, nonostante gli sforzi di contenimento, la malattia si è diffusa praticamente in tutto il mondo con enormi ripercussioni sulle attività economiche, l’allevamento e l’industria alimentare. Negli ultimi anni la peste suina è approdata anche sulla penisola italiana. 

Che effetti ha la peste suina sull’uomo?

La peste suina è una malattia nota per essere altamente specie-specifica e colpisce esclusivamente maiali e cinghiali. In quanto tale, non è trasmissibile all’uomo e non ha alcun effetto conosciuto sugli esseri umani. Per l’uomo non è possibile contrarre il virus della peste suina, né entrando in contatto diretto con animali infetti, né consumando carne proveniente da animali infetti. Tuttavia, i virus possono potenzialmente mutare nel corso del tempo e un futuro salto di specie, per quanto improbabile, non è completamente impossibile. 

Quali sono gli effetti della peste suina?

I suini e i cinghiali che hanno contratto la peste suina manifestano solitamente una serie di sintomi. Tra questi ci sono febbre, diminuzione dell'appetito, difficoltà nella deambulazione, problemi respiratori ed emorragie interne ed esterne, spesso evidenti sulle orecchie e sui fianchi, prima della morte. Gli animali che riescono a sopravvivere naturalmente all'infezione possono rimanere portatori sani del virus fino a 12 mesi, contribuendo così alla sua diffusione. 

Il virus della peste suina è resistente anche in ambienti esterni e a un ampio raggio di temperature. In ambiente naturale può sopravvivere sulle superfici fino a cento giorni. La diffusione della malattia avviene principalmente attraverso il contatto diretto tra animali infetti, la puntura di insetti oppure tramite il contatto con attrezzature agricole contaminate. Al settembre 2023 ancora non esiste vaccino o trattamento contro la peste suina e l’unica arma rimane la limitazione degli spostamenti e dei contatti tra animali e l’abbattimento immediato degli animali infetti. 


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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