Che differenza c’è tra mandaranci e clementine?

In inverno gli agrumi diventano i principi della tavola e tra essi rientrano mandaranci e clementine, fra cui notare la differenza non è spesso semplice. In realtà i due frutti hanno sia dei lati in comune sia caratteristiche peculiari. Aspetto, valori nutrizionali e gusto possono, allora, aiutarci a evitare la confusione, facendo da indizi rivelatori.

Mandaranci
Per capire la differenza tra mandaranci e clementine guardare alle caratteristiche del primo agrume può rivelarsi utile. Questo è un ibrido, risultato dell’incrocio tra mandarino e arancio dolce (Citrus sinensis). La sua origine è incerta, ma molti la collegano all’Estremo Oriente, forse alla Cina, e ai tempi antichi. Alla vista il mandarancio risulta più grande del mandarino, ma più piccolo dell’arancia, con una buccia dal colore arancio intenso, spessa e non particolarmente semplice da togliere. All’interno il frutto risulta diviso in spicchi e la polpa è succosa, ma non emana un profumo forte. I semi sono presenti in quantità variabile e appaiono piccoli e appuntiti. Eliminarli non è, quindi, semplice.
Clementine
La differenza tra mandaranci e clementine appare di facile comprensione se si guarda alle peculiarità di queste ultime. Anche in questo caso siamo di fronte a un frutto ibrido, ma stavolta l’incrocio in questione è tra mandarino e arancio amaro. Le origini dell’agrume sono relativamente recenti e risultano contese tra Algeria e Cina. Le clementine si presentano, comunque, con una forma tondeggiante, non schiacciata ai poli e sfoggiano una buccia sottile di colore arancio vivo, tendente al rosso. La polpa è succosa e zuccherina e risulta, in genere, priva di semi. Qualche eccezione rimane possibile a causa dell’impollinazione incrociata da parte delle api, ma il frutto è particolarmente amato dai bambini proprio per questa sua caratteristica.
Differenza tra mandaranci e clementine
A prima vista mandaranci e clementine potrebbero risultare confondibili, ma notare la differenza tra i frutti è possibile. A evitare errori ci pensano anche gusto e valori nutrizionali. I mandaranci sono, in primis, leggermente più calorici delle clementine. 100 g del primo prodotto apportano, infatti, alla nostra dieta 53 kcal, mentre, se guardiamo al secondo agrume, il valore è di 47 kcal. Gli zuccheri sono più abbondanti nei mandaranci, che ne contengono, però, meno dei mandarini. Questi agrumi si rivelano, poi, un’ottima fonte di sali minerali e fibre, oltre che di niacina, vitamina fondamentale per molti processi metabolici. La vitamina C è abbondante in entrambi i frutti, ma a mostrare i valori più alti sono, ancora una volta, le clementine.
La differenza tra clementine e mandaranci potrebbe, insomma, essere considerata netta, ma è bene sottolineare che la distinzione non è univocamente riconosciuta. Negli USA, per esempio, agli agrumi del primo tipo non è riservata una classificazione speciale ed essi vengono fatti rientrare nella categoria dei mandarini. A ognuno l’onere di assegnare, con l’assaggio, la propria preferenza.
