Il Cammino delle Cento Torri, il più lungo d’Italia

Con i suoi 1.284 km lungo le coste della Sardegna, il Cammino delle Cento Torri può essere percorso a piedi, su una bicicletta, in sella a un cavallo o in compagnia di un asinello. I più avventurosi potranno addirittura percorrerlo in canoa o in barca a vela lungo le coste sarde. Scopriamo insieme il percorso, che rappresenta il cammino regionale più lungo d’Italia.

Il Cammino che unisce le cento torri erette lungo le coste sarde
Il Cammino delle Cento Torri si sviluppa lungo 8 vie principali, che hanno in comune la presenza di numerose torri storiche costruite in tempi passati lungo i litorali della Sardegna, avamposti di difesa dell’isola. Il Cammino offre viste mozzafiato sui suggestivi panorami costieri della Sardegna rinomati in tutto il mondo. Attraversa inoltre bellissimi borghi tipici della tradizione sarda oltre a sentieri di montagna e zone rurali di una bellezza incantevole immersi nella macchia mediterranea e costellati di saline e miniere.
Il percorso, suddiviso in 70 tappe, è percorribile in un arco di tempo compreso tra i 45 e 60 giorni, ma si può anche decidere di affrontarlo in diversi momenti spezzando il Cammino in tratti più brevi corrispondenti alle 8 vie che lo compongono. Per la maggior parte il percorso alterna spiagge assolate e sentieri sterrati lungo il periplo della Sardegna. Non ci sono varianti. Considerando il clima torrido nei mesi estivi e i dislivelli previsti lungo il percorso, il Cammino delle Cento Torri è consigliato a agli amanti del trekking già allenati, ma con la giusta programmazione il percorso è adatto a tutti.
Le cento torri lungo il Cammino
Le protagoniste sono ovviamente le cento torri che si incontrano lungo il Cammino. Queste, da sempre, rappresentano un sistema di difesa, di avvistamento e comunicazione lungo le coste dell’isola. In tempi antichi, quando non esisteva l’attuale tecnologia, servivano anche da punti di riferimento per le navi che si muovevano in acque sarde. Oggi le torri rappresentano la testimonianza storica delle diverse dominazioni che si sono avvicendate sul territorio: il periodo bizantino e la dominazione spagnola fino ad arrivare al Regno d’Italia.
Durante le due guerre mondiali, soprattutto nel corso della Seconda, le torri vennero riutilizzate e alcune furono persino distrutte per motivi strategici. Le torri sono principalmente di tre tipologie. Le più grandi, di difesa pesante, sono del tipo torre de Armas. Tra queste figurano la torre di Calamosca a Cagliari e la Torre Grande a Oristano. Le torri di difesa leggera, come ad esempio le torri di Chia, Malfatano e Canai, sono dette Senzillas. Le torri più piccole come quelle di Sa Mora, Sant’Elia e Lazzaretto sono note come Torrezillas e venivano utilizzate all’epoca come punti di osservazione.
Cammino delle Cento Torri: il percorso
Come dicevamo, il Cammino delle Cento Torri si compone di 8 grandi vie che percorrono la costa dell’intera isola. Il cammino inizia con la Via degli Angeli lunga in totale 62,4 km che unisce Cagliari a Villasimius. Questa via prende il nome dal Golfo degli Angeli. Secondo una leggenda, infatti, quando Dio creò gli angeli, alcuni gli chiesero in dono una terra e lui regalò loro proprio il Golfo di Cagliari. Da Villasimius ci si sposta lungo la costa della Sarrabus con destinazione Arbatax.
La Via Sarcapos rappresenta il secondo tratto del Cammino delle Cento Torri e si sviluppa lungo 143 km. Ad Arbatax ha inizio la Via Ogliastra (144 km fino a Budoni), la più impegnativa. Qui si trovano alcune tra le cale più famose del mondo come Cala Luna, Cala Gonone e Cala Goloritze. Con la Via Gallura ci si sposta da Budoni a Castelsardo, attraversando un’altra zona di incantevole bellezza. Ci troviamo, infatti, di fronte all'Isola di Tavolara e all’arcipelago della Maddalena.
Da Castelsardo a Bosa si imbocca la Via Catalana che, con i suoi 238 km, rappresenta uno dei tratti più lunghi di tutto il Cammino. Si parte poi dal Golfo dell’Asinara, dove si trova Castelsardo, con vista sulle coste della Corsica e ci si sposta ad Alghero nella Riviera del Corallo, chiamata così per la grande quantità di corallo rosso di qualità pregiata che vive in questo mare. La Via Catalana attraversa anche l'Areaa Marina Protetta di Capo Caccia, dell’Isola Piana e del Golfo di Porto Conte, una zona ricca di grotte e anfratti inesplorati. Da Bosa Marina a Torre dei Corsari il percorso continua lungo la Via dei Giganti, una via ricca di storia e testimonianze di civiltà passate.
Il penultimo tratto del Cammino delle Cento Torri, tra Torre dei Corsari e Porto Scuso, attraversa il primo parco geominerario riconosciuto Patrimonio dell’UNESCO, nella costa sud ovest della Sardegna. La Via del Martirio ci riporta a Cagliari con il ricordo di paesaggi incredibili negli occhi e nel cuore, dopo averci fatto ripercorrere i luoghi del martirio dei Santi Antioco ed Efisio.
