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Bruciare legna ha impatto zero: la posizione errata dell'EPA

Bruciare legna ha impatto zero: la posizione errata dell'EPA

Bruciare legna ha impatto zero, questa la posizione presa dall’EPA - l’Agenzia per la Protezione Ambientale - americana, che si è mossa senza coinvolgere in alcun modo la comunità scientifica.

Bruciare legna ha impatto zero. Il contenuto del comunicato stampa rilasciato dall’EPA dichiara proprio questo. L’agenzia sostiene che le emissioni di CO2 prodotte dalla combustione della legna sarebbero bilanciate dall’assorbimento dovuto alla riforestazione. L’unico problema: nessuno scienziato è stato consultato.

Una fonte di energia non propriamente verde

Quello di EPA pare proprio essere un cambio di policy che strizza l’occhio alla grande industria del legname statunitense, la quale, ora, è nelle condizioni di vendere combustibili a base di legna come fonte di energia «verde». La motivazione addotta a questa presa di posizione farebbe riferimento a un pareggio del bilancio tra l’anidride carbonica emessa durante la combustione e quella assorbita grazie alla riforestazione. Questo punto, tuttavia, non trova alcun sostegno da parte della comunità scientifica, la quale non è stata consultata ai fini della decisione.

Gli studiosi, appresa la notizia, hanno subito evidenziato la fragilità delle tesi a sostegno mostrando alcune evidenti lacune. L’EPA infatti non ha, per esempio, tenuto conto del costo ambientale dell’approvvigionamento, della distribuzione del legname e della sua resa effettiva. Aspetti che, se aggiunti all’equazione, danno come risultato una quantità di emissioni del 50% superiore a quelle prodotte dal carbone minerale. Inoltre, se si assume un punto di vista sistemico, sarebbe necessario considerare l’effetto del riscaldamento globale prodotto da tali emissioni, il quale, nonostante il riassorbimento di CO2 degli alberi, andrebbe ad inficiare irrimediabilmente la condizione dei ghiacciai del pianeta.

La decisione dell’EPA non può essere considerato una semplice contesa retorica tra posizioni in disaccordo, dal momento che avrà delle importanti ripercussioni sull’ecosistema. Anche ammettendo un bilancio a lungo in pari sulla quantità di anidride carbonica nell’atmosfera, ciò che non risulterà in equilibrio sarà il bilancio climatico, il quale, ahinoi, è irreversibile in brevi periodi. Non resta che sperare in un cambio di rotta!

Fonti: Inhabitat


Fabrizio Inverardi
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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