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Biodiversità marina, creata un’app per studiarla con l’aiuto dei cittadini

Biodiversità marina, creata un’app per studiarla con l’aiuto dei cittadini

I cittadini possono aiutare gli scienziati dell’Ifremer a studiare la complessa biodiversità marina con l’app Ocean Spy.

I risultati ottenuti in campo scientifico spesso sono il frutto di un lavoro corale. A volte è ottenuto dalla sinergia di pochi scienziati, altre volte invece dalla collaborazione con numerosi cittadini. Ne è un esempio concreto l’app per studiare la biodiversità marina chiamata Ocean Spy. Questo progetto coinvolge direttamente i cittadini nell’osservazione delle specie marine.

Biodiversità marina, creata un’app per studiarla con l’aiuto dei cittadini
@envatoelements

Nasce l’app per studiare la biodiversità marina

Studiare la biodiversità marina e i fondali oceanici non è semplice. Durante il lavoro sul campo vengono raccolti numerosi dati. Tra questi ci sono anche ore e ore di registrazioni video della fauna che vive sott’acqua. In queste registrazioni compaiono numerose specie marine che devono essere identificate. Per farlo, servirebbe un numero elevato di addetti alle osservazioni dei video.

L’Ifremer (l’istituto di ricerca francese preposto allo studio degli oceani) ha quindi pensato di coinvolgere direttamente i cittadini nel processo scientifico. Per farlo, ha ideato Ocean Spy, un’app sviluppata per studiare la biodiversità marina. In tutto il mondo esistono casi di citizen science, cioè il coinvolgimento di cittadini appassionati o curiosi nelle ricerche scientifiche su uno specifico argomento.

Come funziona Ocean Spy, l’app dedicata alla biodiversità marina

L’Ifremer nel corso delle sue ricerche sugli oceani raccoglie un elevato numero di foto e video di animali marini. Le registrazioni sono raccolte nell’app per studiare la biodiversità marina Ocean Spy e sono raggruppate in quattro ecosistemi dell’Oceano Atlantico e Pacifico. Il compito dei cittadini che vogliono aderire al progetto è quello di identificare le specie che compaiono nelle immagini. In questo modo, gli utenti registrati all’app per studiare la biodiversità marina Ocean Spy e gli scienziati uniscono le forze per costruire delle raccolte di immagini commentate.

Queste ultime vengono successivamente impiegate per preparare degli appositi algoritmi. Sarà poi l’intelligenza artificiale ottenuta ad identificare in futuro le specie che compaiono nelle registrazioni. E gli utenti? Non saranno dimenticati: a loro spetterà il compito di verificare la qualità e la correttezza delle annotazioni dell’algoritmo.

I risultati delle app per studiare la biodiversità marina

Ocean Spy non è la prima app dedicata allo studio della biodiversità marina. L’Ifremer aveva lanciato un software simile già nel 2016. Questa app si chiamava Deep Sea Spy ed era dedicata allo studio della fauna che vive sulle bocche idrotermali di profondità. Queste ultime sono fratture presenti sul fondale marino da cui fuoriesce acqua calda.

Già la prima app per studiare la biodiversità marina dell’Ifremer è stata un successo. Circa 1.500 utenti si erano registrati all’app ed avevano aiutato ad analizzare oltre 50mila immagini. Secondo Catherine Borremans (biologa e coordinatrice di Ocean Spy), senza l’aiuto dei cittadini ci sarebbero voluti oltre 78 giorni di lavoro ininterrotto per analizzare quel quantitativo di immagini. Ora l’obiettivo di Ocean Spy è quello di ampliare le osservazioni su altri ambienti.

Un bene di tutti

Progetti di citizen science come quello dell’app per studiare la biodiversità marina Ocean Spy sono significativi. Infatti, la partecipazione attiva dei cittadini mostra come la scienza e la conoscenza siano un patrimonio di tutta l’umanità. Un bene che deve essere preservato, diffuso e supportato affinché possa aumentare. E’ una vera e propria emozione sapere di poterne fare parte.


Emmanuele Occhipinti
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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