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Beltane, la Festa del Fuoco

Beltane, la Festa del Fuoco

Origini, significato e tradizioni del Beltane, un’antichissima festa celtica che celebra l’inizio e l’abbondanza dell’estate

Quando arriviamo a cavallo fra aprile e maggio, molti pensano subito a ricorrenze come la Festa dei Lavoratori, il Calendimaggio o la Notte di Valpurga. Ma una parte del mondo festeggia ancora oggi (e ormai da millenni) un altro evento, uno che sta all’origine di alcuni di quelli menzionati: la festa del Beltane. Un’antica festa di origine celtica che celebra la luce esteriore del pieno della primavera e quella interiore di ognuno di noi. Scopriamo meglio di cosa si tratta.

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@envatoelements

L’origine della festa del Beltane

La festa del Beltane oggi fa parte di un insieme di 8 festival che compongono la “Ruota dell’Anno”. Quattro festival corrispondono ai solstizi e agli equinozi delle stagioni, gli altri quattro ai punti mediani fra esse. Il Beltane si tiene infatti il 1° maggio, mentre gli altri il 1° agosto (Lughnasadh), 1° novembre (Samhain) e 1° febbraio (Imbolc).

La Ruota dell’Anno è in realtà un concetto moderno, nato fra Ottocento e Novecento insieme a movimenti Neopagani come la Wicca. Ma l’origine delle feste risale alla cultura celtica: il loro significato era quello di celebrare il ciclo del Sole e delle stagioni. Stagioni che iniziavano ai punti mediani fra a equinozi e solstizi, perciò il 1° maggio era considerato l’inizio dell’estate.

Nel caso del Beltane, si pensa che il nome derivi da “Bel’s Fire”, dove “Bel” è un dio celtico del Sole. I festeggiamenti si tenevano dal tramonto del 30 aprile a quello del 1° maggio, perché i Celti segnavano col tramonto l’inizio e la fine dei giorni. Il periodo corrispondeva anche alla levata eliaca della stella Aldebaran, cioè il suo apparire in cielo nel momento dell’alba del Sole. Ed era fatta di diversi festeggiamenti, carichi di significato e di scopo.

Le principali tradizioni

A maggio siamo nel pieno della primavera. Le piante fioriscono e si riempiono di boccioli pronti a trasformarsi in frutti. Alcuni animali mettono al mondo le nuove nascite, per altri inizia il periodo dell’accoppiamento. Nella natura esteriore le parole chiave sono quindi luce, fertilità, trasformazione, creazione. E questo si riflette nella nostra natura interiore, per lo più a livello inconscio.

E così, con la festa del Beltane si accendevano falò, simbolo della luce, della rinascita, del fuoco interiore che ora si sprigiona dentro e fuori di noi. Con il fuoco di una candela si praticavano riti di purificazione e fertilità nelle case, e con quello dei falò si faceva altrettanto con il bestiame e con i campi coltivati. Si credeva che creature soprannaturali come le fate diventassero ora più attive che mai, quindi erano necessari dei riti per proteggersi dai loro dispetti.

Ciò che porta la nuova vita in primavera è l’unione sessuale sacra fra Principio Maschile e Femminile della natura. Perciò non mancavano rituali di questo tipo, o rituali simbolici come quello del Palo di Maggio, che esiste ancora oggi in molte feste simili. In questo caso, le persone danzavano intorno a un albero o a un palo, decorato con strisce di stoffa colorata. Il simbolismo era dato dall’albero/palo, simbolo fallico maschile, e dalla terra/cerchio, simbolo uterino femminile.

Il Beltane oggi: un significato universale

Un analogo della festa del Beltane esisteva anche fra i Romani: la festa dei Floralia, simile al Beltane nella data, nel significato e nelle tradizioni. Con l’avvento delle religioni monoteiste, queste feste sono state assorbite in quelle cristiane, tipo la Notte di Valpurga o il Calendimaggio. E oggi vengono nuovamente festeggiate da numerosi movimenti religiosi.

Ma il loro significato profondo può essere universale, indipendentemente dalle credenze. È il momento dell’anno perfetto per far sbocciare i nostri progetti, la nostra vera natura. È il momento di far divampare il nostro fuoco interiore, aprendoci al mondo e alla vita. Le feste sono quindi un invito a far fiorire la nostra primavera interiore, oltre che una celebrazione di quella esteriore.


Enrico Becchi
Enrico Becchi
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Scrittore, divulgatore scientifico, giornalista. Con quello che scrivo e racconto cerco di rendere le persone consapevoli di sé stesse e del mondo spaziando fra tanti ambiti, fra le scienze naturali e le scienze di frontiera.
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