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Batterie alla canapa: una nuova frontiera per le auto elettriche

Batterie alla canapa: una nuova frontiera per le auto elettriche

Il futuro della mobilità elettrica potrebbe essere nelle batterie alla canapa: sicuramente più ecosostenibili di quelle al litio, sono anche tre volte più potenti e green.

Negli ultimi anni si sente sempre più spesso parlare di auto elettriche come alternativa alle più inquinanti e diffuse auto a combustibile fossile. Di contro però sono state sollevate diverse obiezioni circa la problematica di smaltire le batterie una volta esaurito il loro ciclo. A questo si affiancano i danni ambientali generati dalle cave di litio e al costo elevato della grafite, indispensabile per la produzione di tali condensatori. È per ovviare a tutte queste problematiche che una startup americana guidata da David Mitlin ha ideato le batterie alla canapa.

La canapa, le cui applicazioni già da tempo interessano diversi ambiti come l’industria tessile, quella farmaceutica e industriale, si sviluppano a rilento negli Stati Uniti a causa del proibizionismo. Per questo il notevole passo avanti è stato fatto dall’University of Alberta in Canada, dove un equipe ha dato vita a delle batterie alla canapa le cui prestazioni sono di gran lunga superiori agli equivalenti a base di grafite.

Batterie alla canapa: come funzionano

David Mitlin si è quindi concentrato sulla creazione di un nanomateriale a partire dagli scarti vegetali della lavorazione della canapa. In particolare è la corteccia che, secondo quanto si legge nello studio è una «fibra composta da strati di lignina, emicellulosa e cellulosa cristallina che se si elabora nel modo giusto, si possono separare in nanomateriali simili a grafene». Uno dei passaggi della lavorazione consiste nel portare le fibre a 180°C per 24 ore per poi modellarle in un nano materiale poroso.

I test hanno evidenziato che le batterie alla canapa, che utilizza un liquido ionico come elettrolita, alla temperatura di 60°C ha una densità di potenza quasi tre volte superiore rispetto a quello della grafite. Si parla infatti 49kW/kg contro i 17 kW/kg del carbone attivo. I brillanti risultati hanno fatto sì che lo studio si trasformasse in una startup, guidata proprio da Mitlin che grazie a un finanziamento statale di 229 mila dollari negli Stati Uniti potrà dare il via alla produzione di queste innovative batterie alla canapa destinate a rivoluzionare, o almeno si spera, nei prossimi anni il mondo della mobilità elettrica.


Beatrice Piselli
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Dopo una Laurea in Ingegneria mi sono allontanata dai numeri e avvicinata a nuove forme di espressione, come la fotografia e la scrittura. Il mio blog, Il Cucchiaio Verde, racchiude entrambe le passioni e ha come filo conduttore uno stile di vita vegetariano.
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