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Barcellona, divieto di fumo sulle spiagge della città da luglio 2022

Barcellona, divieto di fumo sulle spiagge della città da luglio 2022

Dopo un positivo periodo di prova, entrerà in vigore il divieto di fumare su tutta la spiaggia. Scopi: eliminare i mozziconi e limitare il fumo passivo

Sull’intera spiaggia di Barcellona sarà vietato fumare a partire da luglio 2022. Il Comune della capitale catalana ha deciso di proibire il consumo di sigarette su tutto il lungomare cittadino. Obiettivi: contrastare il problema dell’abbandono dei problematici mozziconi e tutelare la salute dei bagnanti. Una scelta drastica, incoraggiata però dall’approvazione degli abitanti della città.

Dopo un positivo periodo di prova, a Barcellona entrerà in vigore il divieto di fumo su tutta la spiaggia

Barcellona, divieto di fumo sulle spiagge da luglio 2022

Il provvedimento della seconda città spagnola per dimensioni che introduce il divieto di fumo lungo la sua spiaggia arriva infatti dopo un progetto pilota dall’esito positivo. Questa prova aveva visto inizialmente messe al bando le sigarette solo in quattro delle dieci spiagge cittadine. Il gradimento dei cittadini, testimoniato da un punteggio di 8,2 punti su 10 nella valutazione della misura testata, ha spinto l’amministrazione comunale a estendere su tutto il litorale lo stop alle sigarette a partire da luglio 2022. Il giro di vite di Barcellona anticipa un probabile divieto generale su tutte le spiagge spagnole che dovrebbe arrivare entro il 2023 con la nuova riforma della legge nazionale sul tabacco.

Il problema dei mozziconi

Le spiagge con il divieto di fumo offriranno aree comunali più vivibili, con meno rifiuti e rispetteranno la difesa dell’ambiente”, hanno spiegato dal Comune di Barcellona. L’obiettivo, come anticipato, è quello di tutelare l’ecosistema marino impedendo ai fumatori più maleducati di inquinarlo con i mozziconi di sigaretta abbandonati tra la sabbia o addirittura in mare. Questi filtri sono infatti rifiuti pericolosi per l’ambiente in quanto composti da cellulosa acetata, una sostanza che può impiegare anche 10-12 per decomporsi. Ciò nonostante, rappresentano ancora una delle più abbondanti frazioni di spazzatura raccolta lungo i litorali del mondo.

Il pericolo del fumo passivo

Ma avere una spiaggia smoke free significa anche migliorare la qualità dell’aria e proteggere la salute dei bagnanti dal fastidioso fumo passivo altrui. Uno studio condotto nel 2015 da un gruppo di lavoro guidato dal Centro Antifumo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano ha evidenziato che il problema è serio anche al mare: a circa 10 metri di distanza e con una velocità media del vento di 2,7 m/sec, si generano picchi molto elevati di inquinamento (250 microgrammi/m3), equivalenti a quelli di una zona a traffico elevato.

E in Italia?

Barcellona non è la prima località balneare della Spagna ad andare in questa direzione. Prima della capitale catalana già alle isole Baleari, alle Canarie, a Valencia e nelle regioni dell’Andalusia e della Galicia erano stati adottate misure restrittive del genere. E in Italia, invece? Anche nel nostro Paese alcune mete turistiche marittime hanno optato per il divieto di fumo permanente lungo il bagnasciuga.

Tra gli esempi più virtuosi, c’è il Comune veneziano di San Michele al Tagliamento, che lungo tutta la spiaggia in località Bibione ha messo al bando le sigarette dal 2019 con il progetto “Respira il mare”. Ai fumatori è concesso accendersi una bionda solo nelle zone dei chioschi e in alcune aree attrezzate ricavate appositamente. Le altre località che, al 2021, hanno introdotto il divieto di fumare in Italia sono: Lerici, Sanremo e Savona in Liguria; Ravenna e Rimini in Emilia Romagna; Pesaro, San Benedetto del Tronto e Sirolo nelle Marche; Alba Adriatica in Abruzzo; Anzio, Ladispoli, Latina e Ponza nel Lazio; Manduria e Porto Cesareo in Puglia; Olbia, Sassari e Stintino in Sardegna; Capaci, Lampedusa e Linosa in Sicilia.


Marco Rizza
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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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