Artico, il riscaldamento è anche colpa delle nuvole

L’Artico si sta scaldando troppo velocemente e uno studio ha evidenziato che la colpa è anche delle nuvole. Il lavoro pubblicato in Ocean-Land-Atmosphere Research ha mostrato che queste sono sia in grado di riflettere le radiazioni solari, sia di trattenere il calore. A influenzare il bilancio è la composizione delle nubi ma ciò che preoccupa gli scienziati è che nei modelli messi a punto oggi il fattore viene spesso trascurato.

Quali caratteristiche del clima artico sono alterate dalle nuvole?
Le nuvole influenzano il clima artico in modi che oggi non sono ancora del tutto compresi. Questi agglomerati di gocce d’acqua, che rimangono liquide nonostante le bassissime temperature, e di cristalli di ghiaccio stazionando sopra la zona esercitano due diverse azioni. In estate, quando il sole non tramonta mai, riflettono le radiazioni solari, rallentando il riscaldamento.
In inverno, però, durante la lunga notte polare, si trasformano in una sorta di coperta che intrappola il calore emanato da oceani e ghiaccio. Più il liquido all’interno delle nubi è abbondante rispetto al ghiaccio, più queste ultime trattengono energia termica. In un circolo vizioso, poi, maggiore è il riscaldamento dell’Artico, più l’acqua sostituisce i cristalli solidi.
Temperature dell’Artico e nuvole
Nei modelli climatici l’impatto delle nuvole sul clima artico non viene spesso considerato in modo accurato. Per dimostrarlo i ricercatori della Kyushu University hanno analizzato 30 simulazioni di questo tipo per poi confrontarle con le immagini satellitari delle nubi. Ne è emerso che in ben 21 modelli sono stati commessi errori.
La quantità di ghiaccio presente nelle nubi veniva, infatti, sovrastimata e ciò non ha permesso di mettere a punto previsioni attendibili. L’Artico si scalda, per altro, almeno quattro volte più rapidamente del resto del pianeta e i nuovi dati sulle nuvole potrebbero fornire una parziale giustificazione alle continue sorprese che la corsa del cambiamento climatico riserva.
Artico: perché è importante come sono composte le nuvole?
Ciò che accade nell’Artico influenza il clima dell’intero pianeta, quindi capire qual è il ruolo delle nuvole nel quadro appare fondamentale. Delle alterazioni nel sistema potrebbero, infatti, coinvolgere la corrente a getto e alimentare i fenomeni meteo estremi su Nord Europa, Nord America e Asia. In futuro i cambiamenti nella composizione delle nubi potrebbero poi portare a ulteriori stravolgimenti climatici.
Mentre oggi non considerare la crescente presenza di liquidi conduce a una sottovalutazione della velocità di riscaldamento dell’area, se l'acqua dovesse diventare del tutto predominante finirebbe per cambiare il comportamento di questi corpi. Delle nuvole formate totalmente da acqua rifletterebbero, infatti, più radiazioni solari durante l’estate. A lungo termine potrebbero quindi finire per rallentare la corsa del riscaldamento globale.
Le nuvole rappresentano ancora un fattore di imprevedibilità nei modelli climatici e non solo per l’Artico. Migliorando la comprensione delle dinamiche i ricercatori sperano di poter rendere più attendibili anche le previsioni relative ai fenomeni meteo estremi. Il lavoro mostra, inoltre, che lo scioglimento dei ghiacci rischia di rivelarsi irreversibile persino se l’aumento della temperatura terrestre rimanesse entro il limite di +1.5 °C perché tali zone vivono equilibri a sé.
