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L’antico metodo degli indigeni dell’Amazzonia per rendere fertile il terreno

L’antico metodo degli indigeni dell’Amazzonia per rendere fertile il terreno

Gli indigeni Kuikuro custodiscono un metodo antico per ottenere un terreno più fertile e allo stesso tempo immagazzinare carbonio

Nascoste nel bacino del Rio delle Amazzoni, spesso vicino a siti archeologici, ci sono delle aree di terreno molto scuro e incredibilmente fertile che fanno discutere da anni: sono naturali o sono artificiali? Uno studio recente ha finalmente trovato la risposta, che ha anche delle importanti implicazioni per il presente e per il futuro: quelle aree sono artificiali, e rappresentano un antichissimo metodo dei popoli indigeni per rendere il terreno più fertile.

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Foto: Chennawit Yulue@Pexels

Tecniche antiche, benefici moderni

Per lungo tempo, il mondo scientifico occidentale ha ritenuto quella dell’Amazzonia come un’area selvaggia, in gran parte incontaminata e poco trasformata dalla mano dell’uomo. E ha anche sempre creduto che il suo suolo fosse più povero di nutrienti rispetto ad altri suoli tropicali, e quindi non molto adatto ad un'agricoltura su scala così ampia da sostenere intere società.

E invece, nel corso degli anni, si accumulano sempre più evidenze di un denominatore comune: antiche conoscenze che erano in grado di modificare l’ambiente circostante per ricavarne dei vantaggi ma, allo stesso tempo, in un modo che oggi si definirebbe “sostenibile”, perché questo ambiente riuscivano anche a preservarlo. Vedi il caso del Nepal, dove la gestione delle comunità locali, in 24 anni, ha fatto raddoppiare la copertura di alberi. O il caso della California, dove le tecniche di incendi controllati dei nativi permettono di prevenire quelli spontanei più devastanti.

Questa nuova scoperta è l’ennesima dimostrazione. Gli indigeni dell’Amazzonia utilizzano da tempo immemore un metodo che rende fertile il terreno, e consente di praticare un’agricoltura su larga scala da ben prima dell’arrivo degli europei.

Il metodo degli indigeni Kuikuro per avere un terreno più fertile

La scoperta è stata presentata lo scorso 16 dicembre 2022 durante un meeting della “American Geophysical Union”. I ricercatori hanno esaminato delle interviste fatte nel 2018 da un regista locale ad alcuni indigeni Kuikuro, che vivono nel sud-est del Brasile. Secondo i loro racconti, questo popolo produce ancora oggi di sua mano questa terra scura (eegepe, in lingua locale), usando un mix di bruciature controllate, cenere e scarti di cibo tipo le bucce o la polpa di manioca.

Poi hanno analizzato dei campioni di terra scura raccolti intorno ai villaggi dei Kuikuro e intorno ai siti archeologici del bacino del fiume Xingu. Quello che hanno scoperto è che ci sono molte somiglianze fra il terreno antico e quello moderno: per esempio, in tutti e due l’acidità è molto più bassa dei terreni circostanti, mentre i nutrienti molto più alti. In più, la quantità di carbonio è in media il doppio rispetto al terreno non lavorato.

metodo terreno fertile indigeni
Foto: Airin Party@Pexels

Un buon esempio da riscoprire

Nella regione di Xingu sono state fatte anche delle scansioni a infrarossi: ci sono tante aree di terra scura che, si stima, potrebbero immagazzinare 9 megatoni di carbonio. Si tratta di stime preliminari, di estrapolazioni fatte su pochi dati, ma i ricercatori azzardano che tutte le aree scure dell’Amazzonia potrebbero contenere il carbonio che gli Stati Uniti emettono in un anno.

Questa scoperta non dimostra soltanto che in Amazzonia gli indigeni conoscono da secoli o millenni un metodo per rendere anche quel terreno fertile e produttivo. Dimostra anche che è possibile fare un’agricoltura allo stesso tempo efficace e in equilibrio con l’ambiente.


Enrico Becchi
Enrico Becchi
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Scrittore, divulgatore scientifico, giornalista. Con quello che scrivo e racconto cerco di rendere le persone consapevoli di sé stesse e del mondo spaziando fra tanti ambiti, fra le scienze naturali e le scienze di frontiera.
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