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Ansia da clima, uno studio la collega ai social media

Ansia da clima, uno studio la collega ai social media

Secondo uno studio l’uso dei social media può far aumentare l’ansia per il clima e la propensione ai comportamenti anomali connessi.

L’ansia da clima è uno dei problemi del nostro tempo e i social media sembrano in grado di alimentare la dinamica. Secondo uno studio pubblicato in Climate Change, infatti, l’angoscia da riscaldamento globale e lo sconforto ancora più estremo colpiscono in modo più diretto chi dedica più tempo alle piattaforme. Ad aumentare è talvolta anche la tendenza a giustificare i comportamenti estremi connessi al malessere ma gli allarmismi restano banditi.

Ansia da clima, uno studio la collega ai social media
@envatoelements

I social media provocano l’ansia per il clima? 

L’utilizzo dei social media appare potenzialmente collegato all’aumento dell’ansia da clima. È vero infatti che queste piattaforme possono favorire da una parte la presa di coscienza degli individui. Risulta altrettanto veritiero dall’altra, però, che gli algoritmi, mostrando determinati post mirati, sono anche in grado di favorire lo sviluppo di un certo pessimismo. I social sembrano insomma alimentare, tanto l’eco-ansia, quanto il doomismo climatico

Quest’ultimo fenomeno è inteso come l’atteggiamento di chi è convinto che il riscaldamento globale non potrà che essere la causa del collasso dei sistemi politici, sociali ed economici. Il termine deriva dall’inglese “doom” che significa sorte o condanna e viene usato nell’ambito nella sua accezione più catastrofica.

In che senso i social media causano l’ansia da clima? 

A mostrare che i social media possono favorire l’aumento dell’ansia da clima ci ha pensato un team della University of Buffalo. I ricercatori hanno sottoposto 1.400 americani adulti a sondaggi nel gennaio del 2024. Le domande riguardavano l’utilizzo che i soggetti facevano delle piattaforme, lo stato d’animo che provavano verso il cambiamento climatico, le opinioni su comportamenti radicali e atteggiamenti autoritari

Al centro dell’indagine c’erano Instagram, Facebook, X, TikTok, YouTube, Reddit, e Snapchat. Ne è emerso un’effettiva correlazione tra uso dei social e aumento di eco-ansia e doomismo climatico. Quest’ultimo atteggiamento è apparso poi connesso alla tendenza a giustificare comportamenti anomali come sabotaggi di aziende o iniziative non sostenibili, minacce a CEO o attacchi hacker alle realtà legate ai combustibili fossili. Tali inclinazioni non sono mai sfociate nel sostegno ad autoritarismi o dittature.

Ansia da clima e social media: cosa vuol dire 

Il nuovo studio mostra che un uso prolungato dei social media può portare a un inconsapevole cambio di atteggiamento verso l’ansia da clima. Il lavoro trasforma dunque una problematica fino a oggi considerata intima e strettamente individuale, in una questione più spiccatamente collettiva e politica

I ricercatori si spingono a dire che comprendere meglio come l’utilizzo delle piattaforme influenza lo stato d’animo dei singoli può aiutare a pianificare interventi di sostegno coerenti e a favorire l’adozione di comportamenti più ponderati. Risulta evidente secondo gli esperti che oggi sottovalutiamo l’impatto che la comunicazione riguardo al clima ha sulla popolazione e da ciò derivano complicazioni importanti.

Dato che l’ansia da clima interessa oggi in qualche misura circa il 45% degli individui, capire come i social media influiscono su di essa si dimostra fondamentale. Per lo scopo appare però necessario approfondire la ricerca. Oggi si può infatti parlare solo di correlazione e non di causalità. Diffondere una corretta informazione per favorire una presa di coscienza che vada oltre gli estremismi deve essere parte integrante delle strategie d’intervento.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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