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Accesso agli spazi verdi urbani, ancora troppe disuguaglianze

Accesso agli spazi verdi urbani, ancora troppe disuguaglianze

Anche se l’accesso agli spazi verdi è un diritto umano fondamentale i contesti urbani in cui questo è scarso sono ancora troppo numerosi.

L’accesso agli spazi verdi, urbani o rurali che siano, fa parte dei diritti umani fondamentali ma spesso viene considerato un fattore trascurabile. Uno studio pubblicato in Journal of Environmental Management ha dimostrato che a fare la differenza è la quantità di aree di vegetazione che si sviluppa intorno a dove le persone svolgono le proprie attività quotidiane. Il lavoro mira ad aiutare le autorità a migliorare la gestione della questione.

Accesso agli spazi verdi urbani, ancora troppe disuguaglianze
@envatoelements

Accesso agli spazi verdi urbani benefici per tutti 

Avere accesso agli spazi verdi significa, soprattutto in ambienti urbani, preservare la propria salute fisica e mentale. Il contatto con la natura favorisce, infatti, relax e meditazione, mentre dà la possibilità di svolgere attività all’aria aperta. Tutto ciò è riconosciuto come diritto umano fondamentale ma spesso, quando le città vengono progettate, la questione viene ritenuta tutt’altro che prioritaria. 

Accade, allora, che in determinati quartieri, parchi e aree di vegetazione non manchino e che altrove, invece, siano del tutto assenti. Non avere a disposizione spazi green facilmente accessibili nella quotidianità significa, però, spesso rinunciare a frequentarli. Le aree residenziali non sembrano le uniche su cui concentrarsi. La densità di zone green dove i soggetti lavorano, fanno spese o vanno a scuola appare altrettanto importante.

Cosa si intende per accesso gli spazi verdi urbani? 

A concentrarsi su quanto l’accesso agli spazi urbani sia tutt’altro che scontato, ci ha pensato un team della Kobe University. I ricercatori hanno condotto un sondaggio su 3.500 persone, residenti nelle regioni giapponesi di Kanto, che sorge intorno a Tokyo, e Kansai, dove si trovano Osaka e Kyoto. Le domande miravano a capire dove e quanto spesso i soggetti frequentassero parchi e zone verdi, oltre che a distinguere gli individui in base a parametri relativi a genere, età, condizioni socio-economiche, disponibilità di tempo libero e importanza data al rapporto con la natura. 

Le risposte sono state, poi, confrontate con i dati relativi alla presenza di spazi dedicati alla vegetazione nei quartieri frequentati dai rispondenti. Ne è emerso che la disponibilità di zone green intorno ai luoghi frequentati nella quotidianità era molto più importante di quella nei luoghi di residenza.

Accesso agli spazi verdi urbani pubblici 

Fare in modo che l’accesso agli spazi verdi urbani sia garantito a tutti dovrebbe, secondo gli scienziati, essere considerato prioritario dalle autorità. Yuta Uchiyama, autore leader, ha spiegato che spesso le istituzioni tendono a etichettare la questione come marginale o a ritenere il fiorire di aree green una naturale conseguenza della crescita economica. In realtà simili concezioni non fanno altro che alimentare le disuguaglianze, dato che spesso le isole di vegetazione vengono, poi, collocate nei quartieri ad alto reddito

Lo studio ha anche mostrato che il rapporto che molte persone hanno con la natura è influenzato dalla relazione costruita con quest’ultima durante l’infanzia. Appare, quindi, evidente che scuola ed educazione occupano un ruolo di rilievo. Diventa, allora, fondamentale fare in modo che tutti i bambini abbiano la possibilità di frequentare parchi regolarmente.

Gli autori dello studio sperano che il loro lavoro sull’accesso agli spazi verdi urbani possa diventare per le autorità una risorsa importante nella messa a punto delle città del futuro. Nel lavoro appare evidente che le differenze tra realtà asiatiche e occidentali risultano nette. Nelle prime zone rurali e città sono spesso tra loro mescolate. In Europa e Nord America, invece, lo stacco è più netto e ciò complica ulteriormente il quadro.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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