"A Thanksgiving Prayer", la poesia di Burroughs per il Giorno del Ringraziamento

Il Giorno del Ringraziamento, noto anche come il Ringraziamento, è una festa di origine cristiana che cade ogni anno il 24 novembre. Celebrata soprattutto negli Stati Uniti d'America, in Canada, a Panama, a Grenada, a Saint Lucia e in Liberia, rappresenta la gratitudine verso Dio per quanto ricevuto durante l'anno trascorso. Scopriamo insieme cosa ne pensa uno degli scrittori più amati di sempre della beat-generation e dell’underground newyorkese, William S. Burroughs, con una poesia “anticonformista”. A “Preghiera del Ringraziamento” ("A Thanksgiving Prayer"), d’altronde, non manca l’ironia e la verve dissacrante di cui sono caratterizzate le sue opere.

"A Thanksgiving Prayer", la poesia di William S. Burroughs
A John Dillinger con la speranza che sia sempre vivo
Giorno del Ringraziamento. 28 novembre 1986
Grazie per il tacchino selvatico e
i piccioni viaggiatori, destinati
a essere cacati attraverso le sane
budella americane.
Grazie per un Continente da saccheggiare
e avvelenare.
Grazie per gli Indiani che ci procurano
quel tanto di sfide e di pericoli.
Grazie per le immense mandrie di bisonti
da uccidere e scuoiare, lasciando le
carcasse a marcire.
Grazie per le laute ricompense sui lupi
e i coyotes.
Grazie per il Sogno Americano
da involgarire e falsificare fin quando
le nude menzogne non vi risplendano attraverso.
Grazie per il KKK
Per gli uomini di legge che incidono
una tacca per ogni negro ucciso
Per le rispettabili signore casa-e-chiesa
con le loro facce meschine, smunte,
sgradevoli, perverse.
Grazie per gli adesivi
«Ammazza un frocio in nome di Cristo».
Grazie per l’AIDS di laboratorio.
Grazie per il Proibizionismo e la
Lotta contro la Droga.
Grazie per un paese dove
a nessuno è dato di badare
ai fatti propri.
Grazie per una nazione di spie.
Sì, grazie per tutti i
ricordi… va bene, facci vedere
le tue braccia…
Sei sempre stato un problema
e ci hai proprio rotto i coglioni.
Grazie per l’ultimo e più grande
tradimento dell’ultimo e più grande
dei sogni umani.
Per Burroughs quindi non solo tacchino e pranzi in famiglia: il Ringraziamento è anche riflessione, sovversione, irriverenza. In un periodo in cui gli sprechi aumentano in modo direttamente proporzionale ai problemi ambientali...può proprio una poesia finalmente farci aprire gli occhi?
