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12 tattiche per eliminare le auto in città: lo studio

12 tattiche per eliminare le auto in città: lo studio

Abbattere l’inquinamento con il beneficio di avere spazi più sani e vivibili,12 tattiche per eliminare auto in città che hanno funzionato

Uno studio condotto alla LUNDS University Center ha di recente classificato 12 tattiche per eliminare le auto in città che hanno funzionato. Guardando alle esperienze e agli studi condotti nelle città di tutta Europa, i ricercatori hanno classificato per efficacia le strategie sperimentate, presentando un ventaglio di soluzioni affatto utopiche.

tattiche per eliminare le auto in città
Foto: Gabriel Guita @Pexels

Perché serve una mobilità sostenibile

In Europa le emissioni dei trasporti sono una delle principali cause di inquinamento. E si stima che solo una drastica riduzione del traffico automobilistico consentirebbe all’UE di raggiungere un qualche obiettivo significativo nella lotta al cambiamento climatico.

Benché l’automobile sia in molti casi e situazioni indispensabile per la mobilità e l’inclusione, dicono gli stessi ricercatori, le città auto-centriche penalizzano in modo particolare le persone già emarginate e hanno un costo ambientale e sociale insostenibile. “Le automobili sono intrinsecamente inefficienti e diseguali nel loro utilizzo di suolo e risorse. In media trascorrono il 96% del tempo parcheggiate, occupando una parte considerevole di spazio urbano” si legge nell’articolo su The Conversation.

Inutile dire che la mobilità sostenibile non è solo una bella idea. “È una misura indispensabile per la sopravvivenza delle persone e dei luoghi in tutto il mondo” chiariscono i ricercatori.

12 tattiche per eliminare le auto in città

I modelli applicati in città come Londra, Milano, Copenaghen, Utrecht o Monaco di Baviera, per citarne alcune tra quelle analizzate nello studio, hanno indicato strade significative per allontanare le auto dai centri urbani e restituire lo spazio soffocato dalle automobili ai cittadini. Tra queste:

  • Pedaggi per entrare in centro.
  • Controllo del traffico e dei parcheggi.
  • Zona Traffico Limitato.
  • Servizi di mobilità per i pendolari.
  • Pedaggi per il parcheggio sul posto di lavoro.
  • Pianificazione degli spostamenti verso il posto di lavoro.
  • Pianificazione degli spostamenti verso l’università.
  • Servizi di mobilità per le università
  • Car sharing
  • Pianificazione degli spostamenti verso le scuole.
  • App per la sostenibilità
  • Piani di spostamenti personalizzati.

Sia chiaro che non esiste nessun “proiettile d’argento” o una soluzione immediata per risolvere il problema - si legge nell’articolo. Alcune amministrazioni hanno tentato l’approccio “da carota”, incoraggiando i cittadini a scelte più sostenibili. Altri hanno usato l’approccio “del bastone”, imponendo limitazioni e pedaggi per la guida e il parcheggio agli utenti. Ma le città che hanno ottenuto i maggiori successi sono quelle che hanno combinato i diversi strumenti politici a disposizione.

Re-immaginare città sostenibili, la sfida

Ridurre radicalmente il numero di automobili renderà le città luoghi migliori in cui vivere, ma per riuscirci i paesi dovranno impegnarsi potenziando del triplo le infrastrutture per il trasporto pubblico rispetto a oggi. Questo implicherebbe un grande cambiamento dell’immagine e della percezione degli spazi urbani. Un cambiamento divenuto sempre più urgente e necessario.

Concludono i ricercatori della LUNDS: Le città hanno bisogno di re-immaginarsi rifacendo ciò che è possibile in modo che corrisponda a ciò che è necessario. Al centro di questo, guidati da una migliore evidenza di ciò che funziona, devono fare di più per liberarsi dalle auto. Con questa analisi, speriamo che altre città possano imparare e implementare questi successi”.


Elza Coculo
Elza Coculo
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Giornalista pubblicista, in continua formazione per attitudine, mi piace scrivere di tematiche ambientali, sostenibilità e innovazione. Attenta al presente, curiosa per il futuro, sono un’ottimista, convinta che l’unica cosa che ci renda migliori sia la volontà di migliorarsi.
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Giornalista pubblicista, in continua formazione per attitudine, mi piace scrivere di tematiche ambientali, sostenibilità e innovazione. Attenta al presente, curiosa per il futuro, sono un’ottimista, convinta che l’unica cosa che ci renda migliori sia la volontà di migliorarsi.
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