Il wasabi ha una sorprendente proprietà antimicrobica che in futuro potrebbe aiutare gli archeologi a proteggere alcuni reperti.
Il wasabi è un alimento sorprendente, non solo per il gusto ma anche perché in futuro potrebbe essere utilizzato in campo scientifico ed archeologico per conservare preziosi reperti, come ad esempio antichi papiri egizi.
Wasabi sorprendente: papiri danneggiati
I funghi sono tra le principali cause di danneggiamento degli antichi papiri egizi. Tuttavia, il wasabi sembra avere una caratteristica sorprendente in grado di proteggere questi reperti del passato dall’azione dei funghi che hanno un metabolismo molto versatile che può mettere a rischio l’integrità dei papiri.
Le sostanze non tossiche in grado di debellare i funghi senza danneggiare la salute degli archeologi e l’integrità dei reperti sono poche. Per questo motivo, prima della sorprendente scoperta delle proprietà del wasabi, i papiri egizi venivano conservati in apposite teche sigillate. In questi contenitori è monitorata sia la temperatura sia l’umidità per evitare la proliferazione di microrganismi.
La sorprendente scoperta sul wasabi
Il gruppo di studio guidato da Hanadi Saada (microbiologa del Grand Egyptian Museum) ha fatto una scoperta sorprendente: il wasabi ha delle proprietà antimicrobiche che potrebbero aiutare gli archeologi a conservare gli antichi papiri egizi. Gli esperimenti sono stati condotti su dei modelli creati appositamente.
Le ricerche, infatti, non potevano essere svolte direttamente sui papiri originali. Il rischio di rovinarli era troppo alto. I ricercatori, quindi, hanno ricreato dei papiri con un materiale che simula quello originale. Gli studiosi hanno esposto il materiale a 100°C per circa 120 giorni simulando l’invecchiamento di circa mille anni in condizioni naturali.
La sorprendente proprietà del wasabi
Il wasabi potrebbe essere usato in futuro per contrastare i funghi e i microrganismi grazie ad una sua sorprendente proprietà. Il wasabi è una specie di pasta morbida che si ottiene dalla lavorazione delle radici della pianta chiamata Wasabia Japonica. Questa pasta è molto piccante e speziata, ma ha anche delle proprietà antimicrobiche.
Nello specifico, le sostanze antimicrobiche contenute nel wasabi sono chiamata isotiocianati che lo rendono sorprendentemente saporito e speziato. I ricercatori hanno applicato una miscela di wasabi e acqua distillata ai finti reperti contaminati dai funghi che sono scomparsi nel giro di soli tre giorni.
Il futuro utilizzo del wasabi
La principale sorprendente novità dell’utilizzo del wasabi come antimicrobico è che non rovina i reperti. I funghi, infatti, sono stati eliminati dalle finte pergamene ricreate dai ricercatori, ma i colori di queste ultime sono rimasti completamente integri. La futura applicazione del wasabi per proteggere reperti storici potrebbe essere una soluzione green ed efficace.