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Vivere di notte, chi lo sceglie mangia peggio

Vivere di notte, chi lo sceglie mangia peggio

Una ricerca a messo a confronto persone che si alzano presto con chi sceglie di vivere di notte. Cambiano le scelte alimentari e come si comporta il corpo.

Chi sceglie di vivere di notte potrebbe più facilmente avere problemi di alimentazione. Questa la conclusione a cui sono arrivati i ricercatori di diverse università europee in una indagine su come i cicli di sonno e veglia influiscono sulle scelte alimentari. Ad avere la peggio in questo caso sono i nottambuli, coloro che per lavoro o per scelta preferiscono andare a dormire dopo la mezzanotte ed alzarsi più tardi la mattina.

Chi sceglie di vivere di notte mangia male più facilmente

Fino ad oggi, ancora poco si conosce dell’influenza del ritmo circadiano, l’orologio «interno» di 24 ore che regola diversi processi biologici, sull'alimentazione. Secondo i dati raccolti, le persone che prediligono vivere di notte hanno una maggiore tendenza a scegliere una dieta povera di frutta e verdura e ricca invece di zuccheri e caffeina. Inoltre, la maggior parte delle loro calorie arriva da alimenti ricchi di grassi.

La ricerca pubblicata nella rivista Advances in Nutrition ha individuato come i soggetti con un «cronotipo serale» hanno la tendenza a magiare meno volte nell’arco della giornata ma con pasti più abbondanti. In particolare, chi preferisce vivere di notte, ritarda costantemente l’assunzione di alimenti a causa di una sveglia più tarda la mattina. Questo si traduce in pranzi pomeridiani e cene quasi notturne con conseguente assorbimento di nutrienti importanti per il corpo nelle fasi avanzate della giornata.

Chi vive di notte rischia di più

Questo, quanto pare, non sarebbe una cosa positiva per il nostro corpo. Una vita notturna comporterebbe un disallineamento tra il ciclo di sonno-veglia e il ciclo luce-buio della giornata. Il disallineamento finirebbe per causare problemi ai processi fiosologici, in particolare quelli che si occupano dell’assorbimento dei nutrienti. Secondo la ricerca i nottambuli finirebbero quindi per essere più facilmente esposti a rischi per la salute e a disordini del metabolismo.

Si tratta di un campo di ricerca relativamente nuovo. I ricercatori sono convinti che sia possibile sviluppare delle strategie alimentari su misura in grado di controbilanciare le cattive abitudini dei nottambuli. Questo dovrebbe aiutarli a prevenire l’insorgenza di complicazioni dovute alle loro scelte o esigenze di vita. Sui dettagli tuttavia, la ricerca non si è ancora pronunciata. Fino a nuove indicazioni, se siete degli «animali notturni», prestate particolare attenzione alla vostra alimentazione.

Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazioni indesiderate.


REDAZIONE
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