inNaturale
Home
>
Uragani e tempeste: così il riscaldamento globale li alimenta

Uragani e tempeste: così il riscaldamento globale li alimenta

Uragani e tempeste sono il terrore di molti e, nel circolo vizioso causato dal cambiamento climatico, l’osservato speciale è il vapore acqueo.

I fenomeni meteo estremi sono ormai all’ordine del giorno e uragani e tempeste non fanno eccezione. Il riscaldamento globale è stato inserito all’unanimità tra le principali cause di tali fenomeni, e, nella pratica, ad accendere la miccia sembrano essere dinamiche legate al vapore acqueo. Le prospettive future preoccupano gli esperti, ma progredire nello studio e migliorare le strategie d’intervento è tanto necessario, quanto complicato.

uragani e tempeste

Uragani e tempeste:

Uragani e tempeste sono ormai eventi frequenti e a renderli tali concorre ciò che sta accadendo al ciclo del vapore acqueo. Con il surriscaldamento di oceani e atmosfera, infatti, la quantità di acqua evaporata aumenta, così come quella di vapore che l’aria è in grado di trattenere. Il vapore acqueo presente nell’atmosfera è cresciuto del 4% tra il 1995 e oggi, e per le precipitazioni ciò è determinante. Le masse d’aria calda umida salgono, infatti, verso l’alto, per poi condensare in cumulonembi e liberare calore latente che alimenta il ciclo. Mentre si sfoga un uragano può, dunque, rilasciare in un giorno energia termica pari a 200 volte quella prodotta dall’elettricità del pianeta nello stesso periodo.

Riscaldamento globale e tempeste:

A causa del riscaldamento globale, oggi uragani e tempeste si susseguono. Le probabilità che si verifichino precipitazioni record è triplicata negli ultimi anni e l’intensità media di tali fenomeni è cresciuta del 15 %. Il vapore acqueo tende, poi, a non distribuirsi in modo omogeneo. Esso si concentra per lo più nelle zone tropicali, ma può, poi, attraverso la circolazione atmosferica, raggiungere medie e alte latitudini, causando gravi problemi. Un’elevata concentrazione di tale sostanza nell’aria influisce anche sulle ondate di caldo. Il vapore è, infatti, un gas serra. Intrappola cioè calore e impedisce il raffreddamento notturno. Le notti torride si stanno dunque moltiplicando ovunque, e ciò costituisce un concreto rischio per la salute.

Contrastare uragani e tempeste:

Imparare a convivere con uragani e tempeste e a contrastarli è una priorità. I piani di intervento sono oggi basati sulla possibilità di dare allarmi precoci, ma la strumentazione attualmente in uso si sta già dimostrando inadeguata. I fenomeni meteo estremi si sviluppano in modo sempre più repentino e le tradizionali previsioni meteo non possono spesso tenere il passo. Gli scienziati stanno dunque cercando di mettere a punto dispositivi in grado di misurare la temperatura dell’oceano a diverse profondità e di ricorrere ai satelliti in maniera sempre più efficace. Intervenire sulle emissioni rimane, comunque, l’unica soluzione a lungo termine.

In futuro uragani e tempeste ci costringeranno a confrontarci con la devastante forza della natura con regolare spietatezza. Il tempo per impedire che le conseguenze del cambiamento climatico si facciano irreversibili sta scandendo. Pensare che ad accendere la miccia possa essere una piccola percentuale di vapore in più appare, forse, strano. In mezzo a venti che soffiano a 150 km/h, però, lo stupore appare un sentimento alquanto inutile.


Alice Facchini
Alice Facchini
Scopri di più
Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
Scopri di più
Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità editoriali, i prodotti e le offerte