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Un giardino biologico in prigione per combattere l'uso di droga

Un giardino biologico in prigione per combattere l'uso di droga

Un giardino biologico in prigione è il segreto per combattere l’uso di droga tra i detenuti. Ecco il progetto di un carcere di massima sicurezza inglese.

La prigione HMP Rye Hill nel Northamptonshire in Inghilterra ha messo a disposizione dei detenuti un giardino biologico tra le sue mura per combattere l’uso di droga. Una risoluzione che, per quanto semplice, sembra stare ottenendo degli interessanti frutti… in tutti i sensi.

Il giardino biologico in prigione per riabilitare i detenuti

Le origini del progetto risalgono al 2010 quando il governo inglese destinò nuovi fondi destinati alla lotta alla droga e alla dipendenza. Il carcere di Rye Hill in collaborazione dell’associazione benefica Garden Organic, impegnata a promuovere le pratiche biologiche; e il G4S Drug and Alcohol Recovery Team ha istituito un giardino biologico in prigione per combattere l’uso di droga tra i detenuti. Una scelta che nel tempo si è dimostrata vincente. Molti dei detenuti con problemi di dipendenza, oltre a venir presto coinvolti dall’attività di giardinaggio biologico, riuscivano a ottenere degli ottimi risultati nella lotta alla droga.

I benefici di un giardino biologico in prigione sui detenuti, infatti, sono molteplici: dall’implemento dell’autostima, dell’autocontrollo, della salute e del benessere in generale. Anche i rapporti tra i detenuti sono migliorati, merito anche della capacità del giardinaggio di insegnare la pazienza. Rispetto a quest’ultimo punto, determinante risulta riuscire a far focalizzare i detenuti su obiettivi a lungo termine piuttosto che su ricompense immediate. In tal senso, niente nel giardinaggio è rapido e ciò ha la capacità di far assumere una prospettiva differente e nuova, anche rispetto alla dipendenza. Nel carcere i test antidroga risultati positivi sono calati del 30%. Un risultato in linea con quanto mostrato da uno studio del 2003 di Grimshaw and King in cui si mostrano i benefici di progetti come questo su un campione di 104 istituti penitenziari.

I detenuti, dal canto loro, amano il giardino biologico in prigione e ne riconoscono un effetto positivo sul loro percorso riabilitativo. ll carcere di Rye Hill, oltre al giardino, possiede al suo interno anche delle arnie per la produzione di miele. Naturalmente la cura delle api è affidata ai detenuti. L’effetto di un contatto diretto con la natura e del lavoro in accordo con le sue leggi ha un potere di cui ancora non capiamo appieno il potenziale, ma che vale la pena scoprire.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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