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Uccelli: metà delle specie nel mondo è in declino

Uccelli: metà delle specie nel mondo è in declino

Una specie di uccelli su due nel mondo è in declino, mentre una su otto risulta concretamente a rischio estinzione e la colpa è delle azioni dell’uomo

Secondo il report State of the World’s Birds dell’ONG BirdLife metà delle specie di uccelli ha attualmente una popolazione in declino. Una buona parte dell’avifauna mondiale si avvia, poi, verso l’estinzione. Le cause di questa situazione critica sono diverse, ma fanno tutte capo all’impatto delle azioni umane. La preoccupazione degli esperti è alle stelle e intervenire per tutelare la biodiversità appare d’obbligo.

uccelli declino
Foto: Aashutosh Sharma @Pexels

Troppi uccelli in declino e a rischio estinzione

Il report quadriennale State of the World’s Birds rappresenta la sintesi di molti studi e delinea in modo preciso la situazione degli uccelli a livello globale. Quest’anno l’analisi non ha, purtroppo, lasciato spazio a dubbi. 5.412 specie di volatili, equivalenti al 49% del totale, hanno una popolazione in declino. Le specie già estinte tra il 1500 e oggi sono state 187, mentre una su otto fra quelle attualmente esistenti è ormai considerata a rischio. Dal 1970 il Nord America ha perso, così, 2.9 miliardi di esemplari di uccelli. In Europa dal 1980 ne sono scomparsi 600 milioni e, data la diversa estensione del territorio, il divario tra i numeri non è indice di un quadro meno problematico.

Perché gli uccelli sono in declino?

A causare il declino delle popolazioni di uccelli sono fattori di varia natura. In testa alla triste classifica spicca, però, l’agricoltura. L’intensificarsi delle attività e l’espansione dei territori adibiti alle coltivazioni mettono, infatti, sotto pressione il 73% delle specie di volatili in circolazione. In Europa il 57% degli uccelli di campagna è scomparso a causa di questi cambiamenti e dell’uso sempre più diffuso di pesticidi e altre sostanze chimiche. Le specie montane hanno, poi, perso, in media, il 10% dei propri esemplari. Riscaldamento globale, fenomeni meteo estremi, deforestazione, urbanizzazione e persino incendi stanno aggravando ulteriormente il quadro. In Australia, dunque, per esempio, tra il 2000 e il 2016, il 43% degli uccelli marini è stato decimato.

L'importante ruolo dell'avifauna

Fermare il declino degli uccelli risulta oggi una priorità. L’avifauna ricopre, infatti, un ruolo di rilievo nel mantenimento dell’equilibrio all’interno degli ecosistemi e il rischio è quello dell’innescarsi di un effetto domino. Moli studi collegano, poi, il benessere dei volatili a quello dell’uomo. Continuare ad alterare le dinamiche naturali può voler dire, infatti, dare nuova linfa a virus e batteri. Stuart Butchart di BirdLife ha sottolineato che il report ci trasmette l’immagine di un pianeta in cattive condizioni, in cui è in atto una vera e propria crisi della biodiversità. Mentre la COP 15 di Montreal si avvicina gli scienziati si augurano che i nuovi dati possano spingere le autorità a programmare interventi coerenti, tanto a livello locale, quanto su scala globale.

Il report insiste sul declino degli uccelli, ma sottolinea anche che non tutto il panorama è negativo. Il 38% delle specie di volatili è rimasto stabile, mentre il 6% è persino in crescita. Grazie ad interventi di conservazione, poi, tra il 1993 e oggi, dalle 21 alle 32 specie di uccelli sono state salvate dall’estinzione. Ora gli esperti chiedono di puntare sulla creazione di nuove riserve protette.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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