Torna il leone nel Ciad: era ritenuto estinto da quasi 20 anni

In un Parco Nazionale del Ciad, non si avvistava un leone da quasi 20 anni, e questo lo ha fatto dichiarare localmente estinto. Ma, di recente, una fototrappola ne ha immortalato uno con video e fotografie. Per gli esperti è un segnale che fa molto ben sperare, anche perché si tratta di una popolazione geneticamente distinta dalle altre.

Il leone nel mondo

Il leone (Panthera leo) è oggi classificato come “Vulnerabile”, cioè in una delle categorie a rischio di estinzione. Vive ancora in Africa e in una piccola parte dell’India, ma in passato si trovava anche in altri Paesi, tipo Turchia, Arabia, Iraq, Iran, o Afghanistan.

Parliamo di un predatore apicale, e di un animale dai grandi significati simbolici presso tante culture. Sono quindi tante le attività che possono minacciare la sua sopravvivenza, se praticate in modo non sostenibile. Bracconaggio a fine di trofei di caccia, abbigliamento, accessori o medicamenti, per esempio. Ma anche urbanizzazione, agricoltura o allevamento, che distruggono i suoi habitat. Oppure l’inquinamento, o la caccia intensiva alle sue principali prede.

Nel Sena Oura del Ciad il leone non è più estinto

Nel Ciad, nel Parco Nazionale di Sena Oura, il leone si riteneva ormai localmente estinto, dato che non se ne avvistava più uno da due decenni. Infatti, questo Parco fa parte del più grande Parco Bouba-Ndjida, un’area al confine fra Ciad e Cameroon a lungo sottoposta al bracconaggio.

Negli ultimi dieci anni, però, le cose sono migliorate. Sono state intraprese forti azioni di conservazione, fatte di una collaborazione fra governo e “Wildlife Conservation Society” (WCS). E lo scorso 22 febbraio si è osservato un altro dei suoi risultati positivi: una fototrappola nel Parco Sena Oura ha ripreso una leonessa, giovane e in salute.

Una popolazione da salvaguardare

Nell’Africa centrale e dell’Ovest si pensa che la popolazione di leone si sia ridotta di un 66% dai primi anni ’90. Perciò, se anche a livello globale è ritenuto “Vulnerabile”, a livello locale si ritiene “In pericolo critico”. Tra l’altro, le popolazioni di questi leoni sono geneticamente diverse da quelle dell’Africa dell’Est o del Sud. Un loro ritorno è quindi veramente significativo.