TerraXcube, in Italia un simulatore del cambiamento climatico

A Bolzano il centro di ricerca Eurac ha sviluppato una tecnologia in grado di simulare le situazioni climatiche più estreme, dal freddo intenso al caldo torrido. L'hanno chiamato TerraXcube e tra i suoi vari utilizzi c'è proprio quello di simulatore del cambiamento climatico.

TerraXcube, un simulatore per il cambiamento climatico
TerraXcube è una struttura unica nel suo genere che combina una camera ipobarica con simulazioni avanzate di parametri climatici come temperatura, pressione, pioggia e neve. In questo ambiente sicuro e controllato, i ricercatori possono studiare come le condizioni fisiche di persone, animali e piante cambiano in scenari ambientali estremi o insoliti.
La struttura è composta da tre "cubi" di diverse dimensioni. Il più grande ha un volume di 360 metri cubi e può ospitare persone, piante e altri organismi anche per lunghi periodi. Il cubo minore è composto da quattro sale di simulazione indipendenti, mentre una camera più piccola di soli 4 metri cubi è dedicata a test rapidi di variazione o umidità e prototipi industriali.
TerraXcube: le applicazioni
Le applicazioni di TerraXcube sono innumerevoli. Finora, il centro si è occupato principalmente di ricerca medica, simulando situazioni di soccorso in condizioni climatiche avverse e studiando il comportamento e la resilienza degli esseri viventi in condizioni estreme. Per esempio la struttura ospiterà anche un gruppo di donne alpiniste che si stanno preparando ad affrontare la vetta del K2. Lo scopo è quello di studiare come il corpo reagisce alla variazione di pressione, ossigeno e temperatura.
In campo ecologico poi si sta studiando l'adattamento di piante, animali e microorganismi ai cambiamenti climatici. L'esperimento Upshift, condotto da Eurac in collaborazione con le università di Innsbruck e Verona, studia come le piante si adattano al variare dell'altitudine e quindi al diminuire della pressione atmosferica. L'ipotesi è che la minor pressione in alta quota faccia sì che le piante trasudino più vapore acqueo, disidratandosi e penalizzando la loro crescita.
Il TerraXcube viene anche sfruttato in campo industriale per verificare la reazione di macchinari e materiali a diversi ambienti e condizioni climatiche. Il centro infatti è inserito in un'organizzazione più ampia di cui fanno parte anche il programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente, l'Agenzia Spaziale europea (ESA) e il Consiglio europeo.
Gli studi condotti in TerraXcube offrono nuove prospettive alla ricerca ecologica e nuovi spunti per adattare i territori al cambiamento climatico. La capacità di prevedere i possibili scenari futuri ci permetterà di arrivare preparati e di studiare soluzioni adeguate per un futuro più resiliente.
