Successo per il trapianto di coralli, torna la speranza per la Barriera Corallina

Un gruppo di coralli è cresciuto con successo e rilasciato uova dopo un “trapianto” sulla Grande Barriera Corallina al largo delle coste australiane. Autorità e ricercatori della Reef Restoration Foundation che si dedica al ripristino della Barriera, hanno celebrato il successo di una sfida lanciata nel 2018 quando i biologi della fondazione e diversi volontari avevano effettuato il trapianto. Il successo lascia ben sperare per un futuro recupero, almeno parziale, della Grande Barriera Corallina sempre più duramente colpita da fenomeni di sbiancamento di massa.

Cos’è lo sbiancamento della Barriera Corallina
La Grande Barriera Corallina è una delle meraviglie naturali del pianeta, casa di innumerevoli specie viventi, fonda la sua meraviglia sulle sterminate foreste di coralli. Ma l’aumento della temperatura e dell’acidità delle acque marine ha portato a fenomeni di sbiancamento di massa dove larghe distese di coralli perdono colore fino a morire. Fino ad oggi la Grande Barriera Corallina ha subito almeno 6 grandi episodi di sbiancamento, nel 1998, 2002, 2016, 2017, 2020 e 2022. Quest’anno, si calcola, fino al 98% dell’intera Barriera ha subito, almeno in parte, episodi di sbiancamento.
Perché serve un trapianto di coralli?
La perdita di coralli è un duro colpo per l’ecosistema marino. Si stima che fino a un quarto di tutte le specie marine faccia affidamento sui coralli per parte della loro vita. Per cercare di mitigare gli effetti degli sbiancamenti di massa biologi e scienziati hanno lanciato negli ultimi anni diversi progetti di trapianto di coralli. Il trapianto di coralli consiste nel prelevare esemplari vivi, spesso cresciuti in appositi vivai, per ripiantarli nelle aree desertificate dagli episodi di sbiancamento nella speranza di riportare in vita un ecosistema spazzato via dalla crisi climatica.
Successo per il trapianto di coralli in Australia
I coralli cresciuti sulla Grande Barriera Corallina arrivano dal vivaio al largo dell’Isola di Fitzroy hanno, per la prima volta dal trapianto del 2018, deposto le uova. L’evento è stato definito come una vera pietra miliare nella monumentale opera di recupero della Grande Barriera Corallina coltivando la speranza che i coralli possano continuare a riprodursi da soli e ripopolare la barriera. Questi particolari coralli sono stati selezionati appositamente perché risultati in grado di resistere ai fenomeni di sbiancamento.
Una goccia nel mare
Con il successo del trapianto e i primi segni di riproduzione naturale i ricercatori sperano che una nuova serie di coralli resistenti agli effetti dell’innalzamento della temperatura degli oceani possa tornare a crescere sulla Barriera Corallina. La Grande Barriera Corallina tuttavia ha una estensione paragonabile a quella dell’Italia e gli sbiancamenti di massa colpiscono su larga scala. I progetti di trapianto di coralli rappresentano una speranza ma rimangono, al momento, solo una piccola goccia nell’oceano.
