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Stop vendita auto a benzina, diesel e GPL dal 2035: quali sono le conseguenze?

Stop vendita auto a benzina, diesel e GPL dal 2035: quali sono le conseguenze?

Il Parlamento Europeo approva lo stop alla vendita di nuove auto a benzina, diesel e GPL dal 2035, ecco quali sono le conseguenze

Dal 2035 divieto definitivo di vendita di nuove auto con motore termico. Con 340 voti a favore e 279 contrari, il Parlamento Europeo ha approvato l’accordo sullo stop alla vendita per auto e veicoli commerciali leggeri a benzina, diesel e GPL con pesanti conseguenze sulla circolazione e la mobilità. Dal 2035 tutte le nuove auto e furgoni immesse sul mercato dovranno essere a emissioni zero. Potranno invece continuare a circolare le vetture con motore termico vendute prima di quella data.

Divieto vendita auto benzina diesel 2035
Foto: Al Gr @Pixabay

Stop vendita auto a benzina, diesel e GPL dal 2035

La legislazione approvata specifica l’obbligo per nuove autovetture e nuovi veicoli commerciali leggeri di non produrre alcuna emissione di CO2 durante la circolazione. Tra le conseguenze del provvedimento, dal 2035 sarà in vigore lo stop di vendita di nuove auto a benzina, diesel e GPL. Dal 2035 quindi tutti i nuovi veicoli immatricolati nell'Unione Europea dovranno essere elettrici o a idrogeno. L’obiettivo dichiarato è quello di ridurre del 100% le emissioni prodotte dai veicoli. Una tappa intermedia è stata fissata nel 2030 e prevede la riduzione le emissioni totali per le auto del 55% dei furgoni del 50%. Dopo il voto finale avvenuto in aula, il Consiglio UE dovrà approvare formalmente il testo prima della sua pubblicazione in Gazzetta e la sua definitiva ufficializzazione.

Quali sono le conseguenze dello stop sulle auto dal 2035?

Dal 2035 lo stop che arriva dall’Unione Europea avrà forti conseguenze per chi dovrà comprare una nuova auto, tuttavia riguarderà solamente i nuovi veicoli immessi sul mercato. I vecchi veicoli con motore termico già in circolazione potranno continuare a circolare. Il divieto non interessa inoltre neanche il mercato dell’usato: i veicoli già in circolazione potranno continuare ad essere venduti e comprati anche se è prevedibile che in futuro il costo per l'acquisto e la gestione di auto usate con motore termico, diventerà troppo alto per essere sostenibile spingendo verso l'acquisto di nuove vetture a zero emissioni. Per favorire il passaggio ai veicoli elettrici, l’UE prevede l’introduzione di incentivi anche se saranno i singoli stati membri a stabilire le modalità per ogni singolo paese. Dal 2030 tuttavia gli incentivi per l’acquisto di veicoli a basse e zero emissioni verranno rimossi.

Obiettivi di riduzione delle emissioni dell’Unione Europea

Lo stop ad auto benzina e diesel è solo una tappa all’interno di un percorso intrapreso dall’Unione Europea per la riduzione delle emissioni di gas serra. Il pacchetto di riforme chiamato “Pronti per il 55%”, che non è ancora definitivo, prevede una serie di iniziative e riforme per ridurre le emissioni del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. L’obiettivo finale dell’Unione Europea è il raggiungimento delle “emissioni zero” entro il 2050. In questo contesto l’UE ritiene che lo stop ad auto e furgoni con motore a combustione contribuirà a fornire benefici ai cittadini e a stimolare l'innovazione nell’ambito delle tecnologie a emissioni zero.

Divieto vendita benzina e diesel: altre misure e deroghe

Oltre allo stop per auto a benzina e diesel verranno introdotte anche altre misure complementari. Entro il 2025 la Commissione presenterà un nuovo metodo per tenere traccia delle emissioni di CO2 auto e furgoni di CO2 venduti sul mercato europeo durante tutto l’arco di vita dei veicoli. Sarà inoltre esente dalla normativa chi produce meno di 1000 veicoli all’anno e che potrà continuare quindi a produrre veicoli benzina e diesel. In questo segmento rientrano, ad esempio, produttori di auto di lusso e supercar. Nella normativa inoltre è prevista la possibilità di continuare a produrre veicoli con motore termico purché a emissioni zero (ad esempio, con motore a idrogeno). I costruttori che producono tra i 1.000 e i 10.000 veicoli invece potranno chiedere una deroga fino al 2036.


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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