Spiegare il cambiamento climatico ai bambini: per il futuro è fondamentale

Il riscaldamento globale sta trasformando il nostro pianeta e fare in modo che i più piccoli lo comprendano è fondamentale. Spiegare il cambiamento climatico ai bambini non è semplice, ma evitare l’argomento non è la soluzione. Negazione, disinformazione e ansia sono gli elementi da evitare e Megan Kennedy-Woodard, di Climate Psychologist, ha spiegato che alcuni piccoli accorgimenti possono fare la differenza.

Parlare del cambiamento climatico:
Spiegare il cambiamento climatico ai bambini potrebbe sembrare quasi impossibile. Molti si sentono inadeguati e preferiscono evitare l’argomento per proteggere i più piccoli, e forse sé stessi, da una realtà così allarmante. Dalla nostra capacità di dare alle future generazioni di adulti gli strumenti per comprendere la crisi climatica e agire dipende, però, il futuro dell’umanità. Kennedy-Woodard ha affermato che non serve essere scienziati per parlare del clima ai propri figli e cercare risposte insieme a determinate domande può diventare parte della conversazione. Strumenti come National Geographic Kids o il sito della NASA sono importanti risorse e fare in modo che i bambini imparino quali sono le fonti attendibili è fondamentale.
Come parlare ai bambini:
Per spiegare il cambiamento climatico ai bambini esistono alcuni elementi a cui prestare attenzione. Kennedy-Woodard ha specificato che è importante scegliere il momento adatto. È infatti necessaria una situazione di relax, senza forzature né distrazioni. La questione è, poi, estremamente complessa, e darsi un ordine è fondamentale. Esporre le basi su emissioni, gas serra e impatto dell’uomo rappresenta il primo passo. Fare in modo che i bambini comprendano la portata del problema e siano in grado di relazionarcisi è la priorità. L’empatia verso la natura ha, in questa fase, molto più potere della scienza e calare ogni concetto nel concreto attraverso esempi comprensibili è la miglior strategia.
Speranza per il futuro:
Spiegare il cambiamento climatico ai bambini significa costruire il futuro del pianeta. Molti studi hanno dimostrato che le abitudini si consolidano all’età di 9 anni. Favorire lo sviluppo precoce di un certo grado di consapevolezza, che porti a comportamenti virtuosi è, dunque, un dovere. Una conversazione sulla crisi climatica implica, poi, l’emergere di un ampio bagaglio emotivo. È dunque compito nostro fare in modo che il sentimento preponderante sia la speranza, e non l’ansia. Secondo Kennedy-Woodard la regola dei tre, che per ogni fatto preoccupante richiede l’aggiunta di 3 elementi positivi e d’ispirazione, rappresenta un buon escamotage.
Spiegare il cambiamento climatico ai bambini dovrebbe rappresentare una priorità. Stiamo per consegnare loro un pianeta provato dalle nostre azioni. Voltarci dall’altra parte non è più un’opzione. Guardare il mondo con gli occhi di un bambino è un privilegio. Aggiungere al loro sguardo il lampo della resilienza e del disprezzo per l’indifferenza è un dovere.
