Spiagge italiane, ogni 100 metri ci sono 892 rifiuti

Le spiagge dovrebbero essere luoghi incontaminati ma Legambiente ha rivelato che, almeno su quelle italiane, i rifiuti sono ancora onnipresenti. L’indagine Beach Litter 2025 restituisce un quadro allarmante delle nostre coste, in cui la plastica regna ancora sovrana. I mozziconi di sigaretta risultano ancora molto diffusi e lo stesso vale per i prodotti monouso teoricamente non più in commercio.

Rifiuti sulle spiagge italiane: Beach Litter 2025
Per l’Indagine Beach Litter 2025, Legambiente, con i suoi scienziati volontari, ha monitorato la presenza di rifiuti su 63 spiagge in 13 regioni italiane. Sono state campionate quasi il doppio delle spiagge del 2024 per un totale di 196.890 metri quadrati di costa. Sono stati così raccolti 56.168 rifiuti. La media è quindi risultata di 892 residui di spazzatura ogni 100 m lineari.
I litorali sono stati poi valutati secondo il Clean Coast Index, un indicatore utilizzato a livello internazionale che stabilisce il livello di pulizia di una spiaggia sulla base della densità dei rifiuti presenti. Il 26.98% delle spiagge ha ottenuto il grado di “molto pulito”. Il 14.23% si è fermato a “pulito” e il 30.16% all’inferiore “abbastanza pulito”. Le diciture “sporca” e “molto sporca” hanno interessato rispettivamente il 17.45 e l’11.11% dei litorali.
Quali sono i rifiuti più presenti sulle spiagge italiane?
A dominare il quadro dei rifiuti presenti sulle spiagge italiane è ancora una volta la plastica. Questo materiale costituisce il 77.94% della spazzatura raccolta. Seguono il vetro, con 8.31%, carta e cartone al 4.31%, metalli con il 3.56% e legno, fermo al 2.40%. Tessuti, gomma, rifiuti da cibo, bioplastiche e sostanze chimiche restano a percentuali inferiori.
La top 10 della spazzatura più presente sulle coste è, invece, così composta:
- Pezzi di plastica (13%)
- Tappi e coperchi (8.2%)
- Mozziconi di sigaretta (7.5%)
- Pezzi di polistirolo (6.9%)
- Cotton fioc in plastica (5.6%)
- Salviettine umide (4.7%)
- Materiale da costruzione (4.2%)
- Contenitori per bevande (3.7%)
- Buste, sacchetti e manici (3.6%)
- Pezzi di vetro e ceramica (3.2%)
Quanta plastica finisce tra i rifiuti sulle spiagge italiane?
Sulle spiagge italiane sono ancora presenti molti rifiuti di plastica monouso. Il 33% di questi è costituito da bottiglie e contenitori per bevande, compresi tappi e anelli. Il 18.6% è individuabile in mozziconi di sigaretta. Di questi ne sono stati trovati 7 ogni 10 m, per una media di 75 ogni 100 m. Il 13.8% di rifiuti SUP è individuabile nei cotton fioc, mentre l’11.9% in reti e attrezzature da pesca.
Il 12,1% è, invece, ancora costituito da stoviglie in plastica, intese come bicchieri, cannucce, posate e piatti e contenitori per cibo provenienti anche dai fast food. Il 14 gennaio 2022 è entrata in vigore una direttiva europea sui SUP che dovrebbe vietare la vendita di molti di tali oggetti ma la mancanza di una definizione normativa per il termine “riutilizzabile” rende il quadro complicato.
I rifiuti sulle spiagge italiane sono ancora troppi e, anzi, la situazione risulta persino peggiorata rispetto al 2024: in un anno la percentuale di spiagge definite “sporche” e “molto sporche” passa da un totale del 6.6% a un ben più cospicuo 28%. I litorali “puliti” e “molto puliti” scendono, invece, al 41%, dal 66% dell’anno precedente. Ogni 100 m di costa sono stati raccolti quasi 190 residui di spazzatura in più e migliorare appare d’obbligo.
