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Spazi verdi nelle prigioni: l’azione benefica della natura

Spazi verdi nelle prigioni: l’azione benefica della natura

Secondo un nuovo studio gli spazi verdi nelle prigioni hanno un ruolo sorprendente. In futuro le carceri sembrano dunque destinate a cambiare aspetto.

Un nuovo innovativo studio condotto in Gran Bretagna ha analizzato l’impatto degli spazi verdi nelle prigioni sulla vita all’interno di esse. I risultati si sono rivelati sorprendenti e, persino in questi ambienti, il ruolo benefico della natura è apparso evidente. L’auspicio è che le autorità agiscano di conseguenza, trovando ad alberi e prati il giusto posto nelle carceri.

Spazi verdi nelle prigioni

Lo studio:

Un team di ricercatori delle Università di Birmingham e Utrecht ha analizzato l’impatto degli spazi verdi nelle prigioni sul comportamento dei detenuti. Gli effetti positivi che la natura ha sulla psiche umana sono ben noti. Il lavoro ha, tuttavia, preso in esame il contesto delle carceri, estremamente specifico e finora trascurato. Per farlo i ricercatori hanno analizzato 90 prigioni, tra Inghilterra e Galles. Grazie alla tecnologia GIS hanno mappato gli spazi verdi, individuando la percentuale a essi concessa in ciascun istituto. Per determinare l’effettivo ruolo delle aree verdi hanno poi considerato vari fattori, fra cui età e sesso dei detenuti, tipo di prigione e livello di sicurezza.

I dati:

Lo studio sugli spazi verdi nelle prigioni ha rivelato dati significativi. Secondo Dominique Moran, autrice principale, ha mostrato chiaramente che la natura ha effetti benefici sui comportamenti dei detenuti, indipendentemente dalle differenze di contesto. Nelle carceri con vegetazione più rigogliosa, infatti, le manifestazioni di violenza si sono rivelate meno frequenti. Aumentare del 10% gli spazi verdi nelle prigioni diminuirebbe del 6,6% gli episodi di violenza fra detenuti e del 3,5% quelli di autolesionismo. In Inghilterra e Galles tra settembre 2018 e 2019 i primi sono stati ben 33.000 e i secondi 61.000. Il tasso di tentativi di suicidio nelle carceri è poi cresciuto del 60% nell’ultimo decennio. Il valore del nuovo studio è perciò indiscutibile.

Il futuro:

I dati sul ruolo degli spazi verdi nelle carceri rappresentano un punto di partenza. Gli scienziati li hanno immediatamente condivisi con il Ministero della Giustizia e sperano che possano tradursi in interventi concreti. Moran ha poi affermato che gli spazi verdi dovranno essere un elemento chiave nella progettazione delle prigioni del futuro. Una diminuzione dei comportamenti violenti è, infatti, nell’interesse delle autorità che potrebbero contenere le spese legate a cure sanitarie e contenziosi legali. Secondo gli esperti tutto ciò è ancora più importante in pandemia. Il Covid ha infatti spesso confinato i detenuti nelle proprie celle rendendo più pressante la necessità di un contatto con la natura.

Lo studio sugli spazi verdi nelle prigioni offre uno spunto che non può di certo essere ignorato. Una volta fornite le solide basi, infatti, nemmeno la dispendiosità dei cambiamenti può essere considerata un alibi. La natura riesce a dimostrarsi fondamentale persino in un ambiente complicato come quello carcerario. Forse per chi troppo spesso la relega al superfluo, questo dovrebbe servire da monito.


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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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